Emozione

Una canzone per uscire dal Covid

L'ha scritta, l'ha suonata e ha realizzato il video. Il bel messaggio di Fabio Muciaccia e la sua "Più di ieri"

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Quando il Covid ha sconvolto la sua esistenza, come quella di tutti noi, il monzese Fabio Muciaccia, 37enne di San Fruttuoso, ha deciso di abbracciare la sua chitarra e fare di tutto questo caos una canzone.
Intensa ed emozionante. Musica, parole e un bellissimo video che potessero essere di aiuto per tutti noi. Noi che «quando tutto passerà vorremo riabbracciarci e torneremo a volare e a sentirci liberi», per dirlo con le parole di «Più di ieri».

GUARDA IL VIDEO:

Tutto homemade

Ma come fare a registrare una canzone in un momento di quarantena in pieno lockdown, quando non si poteva di certo accedere a studi di registrazione nè coinvolgere altri musicisti? «Mi sono dovuto ingegnare e alla fine ho suonato io tutti gli strumenti, piano, batteria e le chitarre, le ho registrate e poi ho montato il video in casa, cercando di ottenere la massima qualità con gli strumenti a disposizione», racconta il monzese. Ovviamente non dispone di strumentazioni come quelli degli studi di registrazione e il suo video è tutto «homemade», ma il risultato colpisce comunque dritto al cuore. Non appena è stato possibile ha potuto riprendere le scene che mancavano per il video, mostrando un po’ della sua Monza (il vialone della Villa Reale, il cimitero di San Fruttuoso, i gelsomini e le bandiere dell’Italia dei balconi dei suoi vicini), ma anche del lago, dei prati e delle persone e ancora delle passeggiate che abbiamo potuto riprendere, anche se in una nuova normalità, con mascherine e distanze.

Musica in quarantena

Senza dimenticare, come dice la canzone, «i volti degli eroi», i sanitari in prima fila per sconfiggere il «mostro». «Ho vissuto il Covid da vicino, un mio collega e suo padre sono morti, anche se lui era giovane e in salute. Questa cosa mi ha toccato molto. E ho voluto elaborare tutto questo anche in vista di una Fase 2. Nell’idea che potremo poi tornare più di ieri a viverci. Perché in fondo nella canzone c’è un messaggio di speranza», rivela. Muciaccia suona da quando aveva 12 anni («In alcuni periodi anche sei ore al giorno»), ma è anche appassionato di montaggio video (e ha seguito corsi per affinarsi nella tecnica di mixaggio).
E così quasi in una giornata durante la quarantena ne è uscita questa canzone che non racconta solo il Covid, ma quello che sarà dopo. «La vita che dobbiamo riprenderci, apprezzando di più le piccole cose, ritornando a volare, in senso metaforico», spiega.
Per ora la canzone è girata tra famigliari, conoscenti e amici di amici. Ma in breve le condivisioni sono aumentate e la canzone è piaciuta molto. E chissà che non possa, in futuro anche lei, volare.

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