Curva in discesa?

Il virus rallenta: numeri in calo, la Lombardia vede la luce in fondo al tunnel

La situazione dovrebbe ulteriormente migliorare tra la metà e la fine di febbraio. Forse questa volta è davvero la fine di un incubo.

Il virus rallenta: numeri in calo, la Lombardia vede la luce in fondo al tunnel
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Il Covid molla la presa? Da tempo è la speranza di tutti. Ma, ora, a parlare sono anche i numeri. E il futuro potrebbe presentarsi più roseo. Davvero la primavera potrebbe farci vivere la pandemia in una nuova veste, ovvero quella di un'influenza.  I condizionali e gli scongiuri sono ormai d'obbligo, ma la variante Omicron e la quarta ondata Covid sembrano davvero ormai raggiunto il loro picco.

Covid, addio pandemia...verso una convivenza quasi ordinaria?

Come racconta il Giornale dei Navigli,il conforto dei dati di questi giorni è supportato dalla proiezione che vede come molto probabile che anche nei prossimi giorni i numeri continueranno a decrescere.

Secondo stime altamente attendibili, l'allerta pandemica dovrebbe quasi completamente alleggerirsi tra il 15 e 25 febbraio. Il tutto, di fatto, porterebbe a una gestione senza particolari affanni da parte delle strutture ospedaliere e a una convivenza quasi ordinaria con il virus. Alla stregua, anche se in molti hanno ancora paura a dirlo, di una normale e banale influenza.

A chi fa notare che la positività ai tamponi molecolari è ancora in crescita, va  ribattuto che si tratta di un dato molto ondivago, che risente dei test legati a quarantene e positività soprattutto nel mondo della scuola.

Covid, come eravamo messi lo scorso anno

In ogni caso, un dato che va analizzato secondo una considerazione fondamentale: lo scorso anno in questo periodo l'Italia e la Lombardia erano in zona rossa con quasi tutte le attività chiuse e una campagna vaccinale che era partita da pochissimo.  In buona sostanza, soprattutto sopra una certa fascia di età chi prendeva il Covid finiva dritto in ospedale e molti in terapia intensiva.

La progressione della discesa dei casi in Lombardia ha messo il turbo, ben riscontrabile nelle variazioni percentuali dell'incidenza settimanale: -30,5% al giorno 31 gennaio. (grafici da Pillole di Ottimismo, a cura del dott. Spada)

Ricoveri ordinari: numeri da zona gialla e sempre più in calo

Tornano da zona gialla i parametri (anche se queste "zone colorate" quasi sicuramente verranno abbandonate lasciando il passo alla sola zona rossa) per quanto riguarda le ospedalizzazioni nei reparti ordinari (la soglia limite è attualmente fissata al 30%): in Lombardia, secondo l'ultimo bollettino, i reparti ordinari sono occupati al 28,8%, in calo consolidato del 12% nell'ultima settimana. La settimana precedente (lo scorso 24 gennaio l'occupazione era al 32,5%, in calo solo del 5%).

Migliora la situazione nelle terapie intensive

I reparti più delicati, quelli di terapia intensiva, vedono anch'essi una discesa delle occupazioni per malati Covid. Qui, complice anche l'aumento di posti letto disponibili, non si è mai raggiunta in questa quarta ondata la soglia per la zona arancione (fissata al 20%). Nell'ultimo bollettino le terapie intensive sono occupate nella nostra regione al 13,9%, in calo del 5% rispetto ai sette giorni precedenti. Una settimana fa l'occupazione era al 14,8%.

Vita sociale, mascherine, attività economiche: cosa ci aspetta?

La quarta ondata sembra ormai andata in archivio, tanto da poter considerare improbabile un allungamento della campagna vaccinale con la quarta dose.  Un'eventualità che nel caso interesserà le persone fragili, ma una decisione ancora non è stata presa.

E anche la variante Omicron 2, se mai dovesse attecchire, non sembra dare particolare preoccupazioni anche perché i sintomi (vomito, diarrea) sono davvero quelli tipici di virus influenzali.

Il tutto mentre, come detto la pressione sugli ospedali, terapie intensive e area medica, si è fatta più leggera. E 'infatti ormai assodato che i nuovi ingressi vengono ormai quasi completamente controbilanciati dalle dimissioni.

E a fine febbraio arriverà anche il vaccino Novavax che potrebbe dare una spinta alle vaccinazioni anche agli ultimissimi indecisi.  Uno scenario che dà così buone indicazioni per quanto concerne la socialità e la ripresa delle attività economiche e commerciali e potrebbe vedere anche l'abbandono delle mascherine.

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