La dieta degli astronauti sbarca alla mensa aziendale!

Ecco il menù elaborato dallo chef “spaziale” Stefano Polato, colui che dal 2012 realizza i pasti per il brianzolo Paolo Nespoli, Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano

La dieta degli astronauti sbarca alla mensa aziendale!
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La dieta degli astronauti applicata ad un menù aziendale. Si tratta di una singolare iniziativa sviluppata da Unifarco. Si inserisce all’interno del progetto Benessere 365, ideato per promuovere uno stile di vita corretto ed equilibrato. Il menù in questione, proposto ai dipendenti dell’azienda che rifornisce farmacie, è stato realizzato da un’eccezionale collaborazione con Stefano Polato. Stiamo parlando dello chef padovano che dal 2012 realizza i pasti per gli astronauti europei. Tra questi anche gli italiani Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e il brianzolo Paolo Nespoli.

Un menù ad hoc by chef Polato

Delineando proprietà e caratteristiche adattabili a chiunque e ad ogni pasto – anche home made – lo chef Polato ha creato un menù ad hoc – basato sul piatto di Harvard – per i dipendenti di Unifarco. Il segreto stellare della dieta sta nella composizione bilanciata del piatto: 50% di frutta e verdura (con una prevalenza di quest’ultima) – preferibilmente stagionale per aumentare l’apporto di vitamine, sali minerali, fibre e fitonutrienti necessari al nostro organismo; 25% di cereali, come grano, orzo, avena, kamut e farro, oppure riso integrale, mais, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto (per chi soffre di intolleranze o allergie al glutine); 25% di proteine, provenienti da fonti magre come pollame, pesce (che apportano proteine e micronutrienti di qualità) o uova e da legumi.

Ecco la dieta degli astronauti

Concretizzando la teoria, ad esempio, per il menù del giorno lo chef consiglia: riso integrale al radicchio, mix di legumi, broccoli al vapore e frutta fresca. O ancora, crema di porro e patate, pollo alla curcuma, verdura cruda di stagione e frutta fresca. Ricette differenti e componibili, perché – secondo le regole di Polato e del piatto di Harvard – non sono solo i singoli alimenti ingeriti a fare la differenza, ma il bilanciamento degli stessi e la conseguente divisione in percentuali nel piatto. Inoltre, un consistente consumo di acqua, meglio se naturale, e un ridotto apporto di bibite gassate, zuccherate o alcoliche rappresentano quel quid in più per un’alimentazione sana ed equilibrata.

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