Anziana dimessa dall’ospedale con l’ago della flebo nel braccio.

Il caso
Anziana dimessa dall’ospedale con l’ago della flebo nel braccio. Una 83enne di Albiate, venerdì scorso è tornata a casa, dopo aver trascorso un giorno e una notte all’ospedale di Desio, senza che nessuno si accorgesse che aveva ancora nel braccio la valvola usata per somministrare le flebo. La donna era stata accompagnata al Pronto soccorso dai figli, giovedì, perché accusava fortissimi mal di testa.
«E’ stata sottoposta a una Tac, che ha evidenziato qualcosa di strano: c’era una grossa macchia, si pensava ad un tumore – spiega il figlio – I medici quindi hanno deciso di tenerla una notte in ospedale per approfondire e poi rifare nuovamente la Tac…».
L’anziana signora è stata quindi ricoverata. «Stava male e le hanno fatto una flebo; al mattino poi è stata eseguita la seconda Tac, che però non ha evidenziato alcuna macchia. Era magicamente sparita – aggiunge il figlio – e l’hanno dimessa. Una volta a casa, lavandola, mia sorella si è accorta che aveva ancora nel braccio l’ago della flebo, tutto pieno di sangue e sporco. Si sono scordati di toglierlo… Una dimenticanza che però poteva anche essere pericolosa per mia madre… Gliel’ha tolto mia sorella, che ha fatto un corso di primo soccorso e sapeva come intervenire».
L’Asst di Monza avvia un’indagine interna
«Siamo dispiaciuti per quanto accaduto anche perché l’evento non è in linea con la tradizione e la missione di assistenza prevista dalla Asst di Monza. La direzione ha avviato immediatamente una indagine per appurare quanto avvenuto ed eventuali profili di responsabilità», spiegano dall’Asst Monza.