Odori nauseabondi dal forno crematorio per animali, comitato in protesta

Dopo mesi di apparente calma, torna a far parlare il forno crematorio per animali di via Monte Rosa a Correzzana

Odori nauseabondi dal forno crematorio per animali, comitato in protesta
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Dopo mesi di calma apparente, torna a far parlare il forno crematorio per animali di via Monte Rosa a Correzzana.

Si tratta di un piccolo forno (di circa 3 metri per 3 e 7 di altezza compresa la canna fumaria, ndr) che un privato utilizza per cremare i cosiddetti «animali di affezione», ovvero principalmente cani e gatti estinti. Ma non solo, perchè il soggetto fornisce anche tutti i servizi post cremazione, come ad esempio le urne per contenere le ceneri e quant’altro.

Comitato in protesta su Facebook

Il Comitato "No all'inceneritore a Correzzana" oggi, venerdì, è tornato alla carica, denunciando la presenza di fumo nero, odore acre e bruciore alla gola. Malori avvenuti nella serata di ieri, giovedì. Ecco cosa hanno scritto i membri del Comitato.

"Ieri sera, intorno alle 19/19.30, in via Monte Rosa, soprattutto nella parte alta, l'aria era irrespirabile e faceva bruciare la gola a chi, invece di barricarsi in casa con le finestre chiuse, ha voluto tentare, coraggiosamente, di immortalare la fonte fortemente indiziata, nonostante il buio e la totale assenza (voluta?) di luci o fonti luminose! Non crediate sia la prima volta che accade! Ma, come potete ben immaginare, e' difficile avere prove, se non i nostri occhi e i nostri nasi!! Gli odori non sono ancora immortalabili e le foto al fumo non sono per niente facili - si legge sulla pagina Facebook del Comitato - Questa volta, alla richiesta di supporto da parte di cittadini esasperati dalla situazione, testimoni del fumo uscente dal comignolo e fortemente preoccupati dal bruciore di gola, in qualità di Comitato cittadino, abbiamo ritenuto doveroso segnalare la situazione a sindaco, vicesindaco e responsabile dell'ufficio tecnico del Comune. La speranza è che si provveda alla segnalazione alle autorità competenti per procedere agli opportuni controlli e accertamenti. In merito agli orari di funzionamento dell'impianto di incenerimento, non troviamo indicazioni nei documenti a nostra disposizione, ad eccezione di un documento presentato dai proprietari dello stesso in cui è riportato "Si prevede di compiere due cicli nell'arco delle 24h". Come indicato sul sito di Arpa Lombardia, in presenza di "inquinamento dell'atmosfera qualora si manifesti sotto forma di episodi acuti e/o particolarmente gravi di disagi olfattivi/irritativi", l'unica possibilità riconosciuta ai cittadini e' la segnalazione all'Amministrazione Comunale o al Comando provinciale dei Vigili del fuoco contenente indicazione almeno del luogo, dell'orario e della presunta fonte dell'odore.Tutti noi del Comitato auspichiamo che la situazione si risolva definitivamente con la sentenza del Tar a nostro favore... ma per questo dobbiamo attendere fiduciosi marzo 2019!! Un impianto di incenerimento costruito e autorizzato in violazione delle norme urbanistiche e ambientali di riferimento che è la fonte fortemente indiziata di aria irrespirabile e bruciori di gola: come possiamo accettarlo?

Le polemiche tra il comitato di cittadini e l'Amministrazione comunale

La realizzazione del forno crematorio ha creato, già da qualche anno, una ridda di polemiche tra il comitato "No all'inceneritore a Correzzana" e l'Amministrazione comunale. I cittadini di via Monte Rosa hanno raccolto le firme contro l'inceneritore e presentato un ricorso al Tar per chiedere la sospensione di tutte le attività.

Il ricorso al Tar e l'udienza prevista per marzo 2019

E una prima vittoria, da parte del comitato, è già stata ottenuta davanti al Tar. Infatti nell'aprile di quest'anno il Tribunale amministrativo regionale  ha sostanzialmente riconosciuto la complessità delle questioni poste a fondamento del ricorso e la conseguente necessità di un approfondito esame. Anche se, dall’altro lato, il Tar ha rigettato la richiesta di sospensione immediata dell’attività. L’udienza di merito è stata quindi fissata per marzo 2019 e riguarderà, oltre a questo ricorso, anche quello presentato a gennaio 2017, all’inizio della battaglia del comitato.

La replica dell'Amministrazione comunale

Dal canto suo l'Amministrazione comunale, per voce del primo cittadino Mario Corbetta, aveva già risposto in passato alle accuse lanciate dal comitato.

"La pratica, come è legittimo che sia nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza degli uffici è stata gestita senza richiedere una eventuale espressione della Giunta o del Consiglio comunale - aveva spiegato il sindaco Mario Corbetta al Giornale di Vimercate - Il responsabile dell’ufficio Tecnico aveva già avuto modo di confermare, dal suo punto di vista, la legittimità dell’iter amministrativo che aveva già registrato i pareri favore di Ats, Arpa e Provincia in campo sanitario e ambientale".

 

 

 

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