Le divise della Pol di Nova ai bimbi del Mali
Maglie, pantaloncini e calzettoni sono stati donati alla Onlus UnAltroMondo che ha portato il materiale nel cuore dell'Africa.

Le divise della Pol di Nova ai bimbi del Mali. Maglie, pantaloncini e calzettoni sono stati donati alla Onlus UnAltroMondo che ha portato il materiale nel cuore dell'Africa
Le divise della Pol di Nova ai bimbi del Mali
Una bella iniziativa, nata quasi per caso ma che si è trasformata in un'opportunità per un gesto significativo d'altruismo. All'inizio di dicembre la Polisportiva di Nova Milanese ha donato diversi indumenti e materiali calcistici ad un villaggio in Africa.
Il contatto con l'associazione
"È cominciato tutto a settembre, quando io e mia moglie stavamo cercando un’associazione che raccogliesse per beneficenza indumenti usati, visto che avevamo messo insieme il materiale di figli e nipoti e volevamo donarlo - racconta il dirigente della Pol di Nova Roberto Scarangella - Abbiamo trovato così la Onlus “UnAltroMondo” e ci siamo messi in contatto con loro. Uno dei volontari, Erasmo Borgogni, ci ha illustrato tutte le varie iniziative ed è venuto fuori così che c’erano dei bambini in Mali cui serviva materiale per giocare a calcio".
Raccolti cinque sacchi di materiale
Non c’è voluto dunque molto a far partire la macchina della solidarietà. "Mi sono messo in contatto con il magazziniere della società e abbiamo messo insieme cinque sacchi di materiale, tra maglie, pantaloncini, calzettoni e quant’altro - spiega il dirigente - Alcune cose erano adirittura inutilizzate. A settembre poi i volontari sono venuti a ritirarli e all’inizio di dicembre sono riusciti finalmente a consegnarli in Mali. Purtroppo non prima perché per motivi economici l’associazione non può permettersi di spedire in container ma sono i volontari che li portano in Africa come bagagli".
La foto dei bimbi del Mali con le divise
Pochi giorni dopo la spedizione del materiale, è arrivata una foto dei ragazzi, nel cuore dell’Africa con la maglia della Pol di Nova e un sorriso che ripaga del bellissimo gesto. "È l’unica cosa che ho chiesto in cambio del nostro aiuto - conclude Scarangella - una prova fotografica che testimoniasse che la nostra azione di beneficenza era andata a buon fine e soprattutto che ci mostrasse tutta la felicità che abbiamo contribuito a portare ai giovani maliani".