Il Decreto sicurezza preoccupa sindacati e associazioni brianzole
"Le misure contenute nel dispositivo di legge aumentano il numero dei migranti in situazione di irregolarità".
Il Decreto sicurezza preoccupa sindacati e associazioni. Dopo la clamorosa presa di posizione di alcuni sindaci a livello nazionale e regionale, anche in Brianza si levano voci contro la decisione del Governo.
Il Decreto sicurezza preoccupa
Cgil e Cisl Monza e Brianza, congiuntamente ad Acli, Anpi, Arci ed Emergency MB, esprimono grande preoccupazione e un netto dissenso a fronte dell'approvazione della Legge 1° dicembre 2018, n. 132, di conversione del cosiddetto "Decreto Sicurezza".
A giudizio dei firmatari di un comunicato stampa diffuso ieri "le misure contenute nel dispositivo di legge aumentano il numero dei migranti in situazione di irregolarità e determinano una condizione di maggiore insicurezza nelle nostre città".
A giudizio dei sindacati e delle associazioni succitate gli effetti della norma approvata dal Governo saranno deleteri. "I richiedenti asilo con le loro famiglie, le donne sole con bambini, non solo non hanno più accesso a un'accoglienza dedicata, ma saranno ancor più impossibilitati ad ottenere un titolo di soggiorno regolare, trasformandosi in soggetti ancora più fragili e socialmente ricattabili. Cresce enormemente il rischio dell'accettazione di un lavoro irregolare in nero o di pagare per avere un contratto che consenta di convertire il permesso da umanitario in lavoro". Insomma, si paventa un maggiore sfruttamento lavorativo, sicurezza ridotta a zero e una crescita del numero si incidenti.
"Ci sarà un impatto negativo"
Di qui la netta presa di posizione: "Tutti noi denunciamo con forza l'impatto negativo che queste misure produrranno sulle comunità locali e sui sindaci, che si troveranno a dover gestire un acuito disagio sui loro territori e un aumento del conflitto sociale".
Alla denuncia si affianca comunque "un impegno quotidiano finalizzato al supporto e all'inclusione dei migranti, perché solo operando per la legalità, il rispetto dei diritti umani e la dignità delle persone, faremo fronte alle ingiustizie patenti e a quella cultura divisiva che genera un razzismo dilagante".