Volontaria con i rifugiati in un campo profughi
La cesanese Arianna starà in Turchia, al confine con la Siria, per due mesi.

Volontaria con i rifugiati siriani in un campo profughi. Arianna Benesso, di Cesano Maderno, è partita per la Turchia.
Volontaria con i rifugiati siriani
Arianna Benesso, 29 anni, di Cesano Maderno, da un anno collaboratrice per il "Giornale di Seregno", è partita per la Turchia. Questa la sua testimonianza a poche ore dalla partenza:
Fino a poco tempo fa mi sono occupata di donne e bambini richiedenti asilo in un centro di accoglienza a Milano come educatrice e mediatrice culturale. Negli ultimi anni mi sono dedicata al mondo del no profit: ho fatto un anno da Casco bianco come volontaria di Servizio civile in Georgia a Batumi, in due case famiglia e in una baraccopoli, ho scritto progetti per il Servizio civile nazionale in Italia e all’estero e ho lavorato sull’immigrazione e diritti civili al Parlamento europeo. Ho una laurea magistrale in Lingue e un master in Cooperazione internazionale.
Servizio di volontariato europeo
È successo tutto in una manciata di giorni. Ho mandato un’ e-mail per chiedere informazioni su un progetto che adocchiavo dall’anno scorso e nel giro di 48 ore ho prenotato un biglietto di andata e ritorno per Gaziantep, in Turchia: partenza il 15 gennaio, ritorno il 20 marzo. Andrò a fare del volontariato per l’associazione turca Geged che si occupa di integrazione di rifugiati siriani ed afgani e svolge dei progetti di scambio giovanile con l’associazione italiana Scambieuropei. Il progetto, infatti, rientra nell’ambito del Servizio volontario europeo ed è finanziato dal programma Erasmus + dell’Unione europea: sono coperte tutte le spese di viaggio e assicurative, nonché l’alloggio e il vitto. Inoltre, viene fornito un piccolo rimborso spese mensile.
Chi scappa dalla guerra cerca di rifarsi una vita
Gaziantep si trova a una sessantina di chilometri dal confine con la Siria e a un centinaio di chilometri da Aleppo. Qui si sono rifugiati migliaia di profughi che sono accolti in diversi centri di accoglienza di associazioni locali e organizzazioni umanitarie internazionali. A Gaziantep chi scappa dalla guerra cerca di rifarsi una vita e raccogliere i cocci del passato. Le attività che mi aspettano sono semplici ma significative per l’integrazione dei rifugiati: corsi di cucina, sessioni di danza, giochi, insegnamento delle lingue. Probabilmente imparerò un po’ di turco e spero anche un po’ di arabo. Condividerò questa esperienza con altri ragazzi provenienti da diverse aree del mondo: Italia, Giordania, Tunisia, Egitto, Turchia e altri Paesi con cui ho già avuto modo di relazionarmi tramite una chat creata dal tutor dell’associazione locale.
Arianna si racconta sulle pagine del "Giornale di Seregno"
Mi chiedono tutti se non abbia paura di andare a così poca distanza dalla guerra. Io rispondo che non sono né la prima né l’ultima a partire e che si ha paura solo di ciò che non si conosce. Inoltre, dove vado, non ci sono scontri. Non parto con grandi aspettative ma con molta curiosità. Nelle prossime settimane condividerò sulle pagine del Giornale di Seregno la mia esperienza in Turchia, scoprendo insieme ai lettori quello che succede in quest’angolo di mondo di cui i media parlano poco.