Benemerenze civiche: esposto al prefetto

Tre gruppi di opposizione denunciano "gravi profili di illegittimità" nell'iter dell'assegnazione.

Benemerenze civiche: esposto al prefetto
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Benemerenze civiche: esposto al prefetto di Monza. Lo hanno presentato tre gruppi consiliari d'opposizione su cinque. E' successo a Cesano Maderno.

Benemerenze civiche: esposto al prefetto di Monza

La procedura di assegnazione delle benemerenze civiche finisce in Prefettura. Il durissimo attacco del capogruppo Luca Bosio (Con Bosio per Cesano) all'indomani della cerimonia di assegnazione delle civiche benemerenze, nei giorni scorsi si è trasformato in un esposto al prefetto Giovanna Vilasi. Oltre a Bosio e ai due consiglieri della sua civica di opposizione (Cristiano Crippa e Chiara Travagin), l'articolato esposto è stato firmato anche dai leghisti Marina Romanò e Luca Bonfanti e dai pentastellati Dario Pizzarelli e Giulia Fumagalli. Di fatto, l'esposto ha unito tre gruppi di opposizione su cinque.

"Gravi profili di illegittimità"

L'avvocato Bosio lo aveva tuonato a dicembre: “L'assegnazione delle benemerenze civiche è avvenuta in spregio al regolamento comunale e in totale noncuranza di quanto discusso nelle due conferenze dei capigruppo, di quanto risultante dalla votazione e, non ultimo, del ruolo determinante dei capigruppo in questo tipo di procedimento amministrativo”. Lo ribadisce nell'esposto, che segnala "alcuni gravi profili di illegittimità" e chiede al prefetto di intervenire "per il ripristino della legalità". I sette consiglieri di opposizione denunciano che, da regolamento, soltanto tre sarebbero stati i cittadini che a dicembre potevano essere insigniti dell’onorificenza, e comtestano la decisione della Giunta di "procedere per l’anno 2018, in difformità da quanto indicato dalla conferenza capigruppo, come per altro già avvenuto in passato", come è stato messo nero su bianco nella specifica delibera.

"Solo tre candidature hanno raggiunto il quorum"

Solo tre candidature hanno infatti raggiunto il quorum previsto (due all’unanimità e una con i 4/5 minimi dei consensi) nelle due conferenze dei capigruppo convocate in via eccezionale per dipanare la matassa. Pertanto, solo quelle tre dovevano essere sottoposte alla Giunta per la delibera dell'assegnazione. "Nulla contro le persone candidate o assegnatarie delle civiche benemerenze, loro malgrado coinvolte in questa vicenda", l'appunto di Bosio che contesta, come detto, esclusivamente l'iter seguito per l'assegnazione: "La Giunta ha proseguito per la propria strada – spiega - noncurante della votazione che ha preceduto la delibera".

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