Nuova protesta degli operai in cima alla gru nel cantiere a Bovisio

Questa mattina due lavoratori egiziani dell'impresa del sub appalto si sono arrampicati sulla torre per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati.

Nuova protesta degli operai in cima alla gru nel cantiere a Bovisio
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Nuova protesta degli operai in cima alla gru nel cantiere a Bovisio. Questa mattina due lavoratori egiziani dell'impresa del sub appalto si sono arrampicati  sulla torre per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati

Nuova protesta in cima alla gru

Sono tornati in cima alla gru gli operai dell'azienda che aveva in sub appalto alcuni lavori all'interno del cantiere della nuova scuola di via monsignor Mariani. Intorno alle 12,30 di oggi, lunedì 4 febbraio, due colleghi dei lavoratori che hanno protestato giovedì, si sono arrampicati sulla torre a trenta metri d'altezza e ci sono rimasti per più di due ore. Avevano già provato nelle prime ore del mattino a entrate nel cantiere ma non ci erano riusciti perché avevano trovato i carabinieri, quindi la decisione di tornare più tardi

Stavolta nessuno spiegamento di soccorsi

Questa volta però, durante la protesta in cima alla gru, non si è visto il maxi spiegamento di mezzi di soccorso di giovedì. Solamente un'auto dei carabinieri ha sostato per un po' di tempo, poi più nessuno. Non c'erano neanche i colleghi degli operai sulla torre poiché sono stati convocati in caserma. Intorno alle 15 i due egiziani hanno deciso di scendere

Le richieste degli operai

Dopo la protesta di giovedì sembrava vicina un'intesa per arrivare a una soluzione, invece i problemi tra appaltatore e subappaltatore, che si trascinano da altri cantieri fuori Bovisio, sono tutt'altro che risolti. "Non prendiamo lo stipendio da quattro mesi, non vogliono darci quanto ci spetta per i lavori eseguiti - lamentano i lavoratori dell'impresa che aveva in sub appalto alcune opere in cartongesso - Abbiamo già protestato in altri cantieri ma non abbiamo ottenuto nulla, ora non sappiamo più come dare da mangiare alle nostre famiglie, vogliamo i nostri soldi".

La posizione dell'impresa appaltatrice

Diversa la versione dell'impresa che ha in appalto i lavori: "Nonostante la disponibilità della nostra società, il subappaltatore continua a prospettare ingiustificate richieste economiche e a rifiutare la produzione delle buste paga dei lavoratori nonché tutta la documentazione dovuta per legge. Reiterando la propria intenzione di continuare ad occupare ingiustamente il cantiere della società. Stante il constante inadempimento agli obblighi contrattuali abbiamo necessariamente rescisso il contratto con il subappaltatore e anche nel cantiere di Bovisio siamo subentrati con nostri dipendenti per continuare ed ultimare i lavori oggetto di contratto"

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