Minacce di morte al sindaco: "Sparargli nella testa"

L'episodio (sui social network) dopo le perplessità espresse dal primo cittadino sui temi del Decreto Sicurezza

Minacce di morte al sindaco: "Sparargli nella testa"
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Minacce, insulti e messaggi carichi di odio. Il destinatario è il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi che ieri mattina, mercoledì, si è presentata alla Caserma dei Carabinieri per presentare un esposto.

Minacce: "Sparargli nella testa"

Il primo cittadino ha deciso di passare alle carte bollate dopo le minacce e gli insulti che l'hanno colpita per aver partecipato a un convegno sul tema dei migranti. Un convegno nel quale il sindaco ha avuto modo di esprimere, leggittimamente come sindaco e come donna, le sue perplessità sul Decreto Sicurezza varato lo scorso dicembre.

Sparargli (casomai spararle, Ndr) nella testa, cosa dite?

Questo il messaggio che qualcuno, probabilmente convinto di restare "impunito" dietro a una tastiera, ha lasciato su uno dei tanti articoli e commenti apparsi sui social network all'indomani del convegno.

Pensare di uccidere una persona o incitare gli altri a farlo, solo perché non la pensa come vorremmo, mi fa tornare alla mente periodi cupi della storia passata.

Questo è stato il primo commento del sindaco, che proprio ieri ha formalizzato un esposto alla Caserma dei Carabinieri di Lissone. Il messaggio intimidatorio è rimasto online per qualche ora prima di essere prontamente cancellato. Ma questo non è bastato a Concetta Monguzzi che ha deciso di non lasciar passare e di procedere per tutelarsi.

Come sindaco mi batto da sempre per la libertà di pensiero e di parola, accetto il confronto (anche su temi delicati come quelli dell’immigrazione) a patto che vi sia disponibilità ad ascoltare e rispettare le posizioni altrui.

L'esposto dai Carabinieri

Il primo cittadino si è quindi presentata al Comando di via 25 Aprile per formalizzare un esposto per denunciare quanto accaduto. La scorsa settimana anche alcune esponenti del Partito democratico di Monza avevano vissuto un episodio simile (nel parliamo sul Giornale di Monza di questa settimana).

L’idea che qualcuno voglia spararmi in testa perché esprimo le mie opinioni mi ha spinto a recarmi presso la caserma dei Carabinieri di Lissone per presentare un esposto.

Ha proseguito Concetta Monguzzi, che ha ricevuto la solidarietà di gran parte del mondo politico lissonese.

L’intimidazione ricevuta non è la sola frase offensiva ricevuta nei confronti miei e di altre persone.
La macchina del fango e dell’odio, per alcuni, si trincera dietro una tastiera. Una cattiva abitudine che mi ha spinta a presentarmi dai carabinieri per tutelare il diritto di tutti – me compresa – ad esprimere il proprio pensiero senza timore che qualcuno possa pensare di “sparargli nella testa”.

L'immagine postata dal sindaco Concetta Monguzzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti
fabrizio

E' una frase infelicissima che ho sentito pronunciare spesso quando qualcuno non condivideva idee e atteggiamenti di qualche gruppo. Ovviamente non c'era alcuna intenzione di passare all'azione. Comunque il tema migranti accende gli animi.

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