Il sindaco di Ceriano Laghetto accoglie con favore il nuovo Decreto Sicurezza

“Finalmente per noi sindaci una legge che blocca l’invasione incontrollata e senza regole degli immigrati ai danni degli italiani”.

Il sindaco di Ceriano Laghetto accoglie con favore il nuovo Decreto Sicurezza
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Se qualche sindaco di sinistra si dice pronto (per ora solo a parole) a disattendere una legge dello Stato, il sindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo (Lega Nord) accoglie con favore il nuovo Decreto Sicurezza promosso dal ministro Salvini.

Il nuovo Decreto Sicurezza accolto dal sindaco di Ceriano

“Finalmente lo strumento che molti sindaci attendevano da tempo per arginare l’ingresso incontrollato e senza regole, con pesanti conseguenze sui Comuni, di stranieri che non hanno reali motivi per ottenere asilo politico o protezione internazionale” – dice Cattaneo. Il Decreto Sicurezza – prosegue il sindaco Cattaneo – introduce finalmente quel buon senso che coi precedenti Governi è finora mancato nella gestione dell’immigrazione, fissando regole più restrittive per impedire a molti migranti economici di passare per rifugiati ottenendo una serie di tutele ed agevolazioni non dovute, che creano disparità non solo nei confronti di tanti cittadini italiani in forte difficoltà economica, ma anche nei confronti di molti immigrati regolari che vivono da anni nel nostro Paese e non hanno approfittato delle scorciatoie consentite negli ultimi anni da una legislazione confusa e contraddittoria, sulla quale hanno costruito la loro fortuna vere e proprie imprese economiche mascherate da cooperative di solidarietà”.

“Gli effetti sul territorio dell’accoglienza incontrollata”

Lo stesso sindaco leghista di Ceriano Laghetto (Mb) sottolinea gli effetti sul territorio dell’accoglienza incontrollata che hanno creato negli anni, in Comuni, dei veri e propri “ghetti” in cui sono cresciute comunità straniere spesso fuori dalle regole minime di convivenza, che diventano di difficile frequentazione per i cittadini italiani. A ciò si aggiungono i problemi di criminalità e spaccio di stupefacenti quasi sempre al racket alimentato dalla presenza di giovani immigrati senza prospettive, alla ricerca di guadagno facile o anche della sola sopravvivenza economica.

“Ora c’è uno strumento di legge che dice basta a questo degrado e a contestarlo, guarda caso, sono da una parte le cooperative che negli ultimi anni hanno fatto business con l’immigrazione, dall’altra i sindaci che anziché pensare alle condizioni in cui versano le loro città e i loro cittadini, si preoccupano di cavalcare azioni politiche contro il Governo. Per fortuna il 2019 è anno di elezioni amministrative e sono assolutamente certo che a spiegare come stanno veramente le cose a questi sindaci saranno presto i loro concittadini, compresi quegli immigrati regolari che potranno votare e che li aiuteranno a togliere rapidamente il disturbo”.

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