Don Marco Tagliabue cacciato dalla Curia: oggi il Consiglio pastorale straordinario

La questione verrà affrontata direttamente dal braccio destro dell'arcivescovo Delpini.

Don Marco Tagliabue cacciato dalla Curia: oggi il Consiglio pastorale straordinario
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Cacciato in fretta e furia, con tanto di nome dell’ipotetico sostituto sbattuto sul tavolo durante una riunione concitata con il vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla: quello di don Marco Tagliabue, parroco di Barzago, Bulciago e Bevera è diventato il caso più spinoso per la Curia di Milano, tanto che proprio questo pomeriggio si terrà un Consiglio pastorale straordinario per parlare della situazione. Un incontro rigorosamente a porte chiuse che verrà gestito direttamente da monsignor Franco Agnesi, vicario generale della Diocesi di Milano e braccio destro dell’arcivescovo Mario Delpini.

Don Marco Tagliabue, le ragioni della “cacciata”

Come raccontato in esclusiva dal Giornale di Merate di martedì scorso, la motivazione delle dimissioni che don Marco è stato sostanzialmente obbligato a presentare sarebbe da ricercarsi in un rapporto ormai deteriorato con lo «zoccolo duro» della parrocchia di Bevera. Il destino di don Marco ancora non è certo, ma dal 1° settembre il ruolo di parroco della Comunità pastorale Maria Regina degli Apostoli toccherà, con ogni probabilità, a qualcun altro. Il nome più quotato, quello già comunicato durante la riunione tra don Marco e monsignor Rolla alla presenza del Consiglio pastorale, è ancora quello di don Giovanni Colombo, 42 anni, responsabile della pastorale giovanile di Canzo, che però vista la situazione complicata non avrebbe ancora sciolto le riserve con il vicario episcopale.

A Barzago, Bulciago e Bevera dal 2017

Era il settembre del 2017 e don Marco, già coadiutore della comunità pastorale che riunisce Alzate Brianza, Anzano del Parco e Fabbrica Durini, nell’Erbese, arrivava in paese come sostituto di don Fabrizio Crotta. Tra le varie attività e gli impegni quotidiani, don Marco si sarebbe subito dato da fare anche per riorganizzare tutta la parte amministrativa e contabile della Comunità pastorale, con l’obiettivo di avere un quadro più chiaro delle varie entrate ed uscite delle parrocchie di Barzago e Bulciago e del Santuario di Santa Maria Nascente a Bevera. Una scelta indigesta soprattutto, o forse soltanto, per chi si occupava da anni della gestione di quest’ultimo, e che avrebbe – e qui il condizionale è d’obbligo – persino scoperchiato un buco che ammonterebbe a qualche decina di migliaia di euro.  Era questa la battaglia che don Marco stava cercando di combattere da quando due anni fa era arrivato a presiedere la Comunità pastorale: «Si è messo contro tutta Bevera, adesso sarà dura» mormora qualcuno in paese a denti stretti.  Stando sempre ai ben informati, alcuni fedeli della frazione si sarebbero inoltre messi di «traverso», chiedendo a gran voce il ritorno di don Enrico Vitali, predecessore dello scomparso don Ambrogio Ratti, nel Santuario, arrivando così a scavalcare don Marco, mettendone in ombra la figura e minandone la credibilità.

La “questione Bevera”

Di questo, il parroco avrebbe più volte parlato con monsignor Rolla, con l’obiettivo di risolvere il problema una volta per tutte. Ma nel corso di questi due anni la vicenda non avrebbe fatto altro che acutizzarsi, con la volontà di Bevera di staccarsi dalla Comunità pastorale, portando con sé quella che sarebbe la «cassa» delle tre parrocchie, il che metterebbe in ginocchio le due microrealtà di Barzago e Bulciago, ben lontane dalle entrate economiche che da sempre caratterizzano le donazioni a favore del Santuario. La parrocchia di San Giovanni Evangelista a Bulciago, in particolare, starebbe vivendo un significativo momento di crisi che metterebbe a repentaglio anche la sopravvivenza dell’asilo parrocchiale, il cui bilancio pare essere in forte sofferenza. Don Marco, uomo dal carattere schivo ma tenace, si sarebbe quindi adoperato per ristabilire l’ordine nella Comunità pastorale, senza però riuscirvi. Stando alle parole usate da monsignor Rolla nel corso dell’ultimo acceso incontro, don Marco verrebbe trasferito perché «la sua figura non rientra più nei piani della Comunità»; quel che è certo è che la decisione è stata presa in fretta e furia e che il parroco, che nei giorni scorsi è partito per un periodo di ferie e rientrerà solo il prossimo 25 agosto, conoscerà il suo destino solo tra qualche settimana. Qualcosa di più potrebbe spuntare già nella serata di oggi al termine del Consiglio pastorale straordinaio che si svolgerà proprio questo pomeriggio a Bulciago.

 

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