Un progetto per far rinascere l'ospedale distrutto in Congo
Pronto a risorgere il Centre medical» di Kinshasa costruito grazie alla generosità dei desiani.

Dalla distruzione alla rinascita, dal dramma alla voglia di creare qualcosa di ancora più grande. E’ con questo spirito che è stato preparato il progetto di ricostruzione e ampliamento dell’ospedale di Kinshasa, in Congo, realizzato grazie alla generosità e al contributo dei desiani.
La rinascita dell'ospedale costruito grazie al cuore dei desiani
E’ pronto a un anno esatto di distanza dal tragico evento che il 30 agosto 2018 colpì la struttura: il crollo di un silos che conteneva farine provocò morti e feriti e distrusse vari reparti.
Ma dopo il periodo di buio il «Centre medical» di Kinshasa, che in onore di una delle più importanti benefattrici desiane, Albina Gianotti è stato denominato «Moyi mwa Ntongo», «Luce del mattino» (alba), è pronto a risorgere e a diventare più splendente di prima, perché oltre alla ricostruzione della parte danneggiata dal silos l’ospedale verrà ampliato per offrire un servizio più completo. A presentare con entusiasmo il progetto sono Giancarlo Pallavicini, che con la sua Fondazione ha dato un prezioso contribuito alla realizzazione dell’ospedale, e Damien Kasereka, direttore del Centre Medical, gestito dal «Movimento dei Focolari». Con loro anche Albina Gianotti: il suo sorriso mentre viene illustrato il progetto lascia trasparire tutta la sua felicità.
Ecco il progetto di ricostruzione e ampliamento
Proprio per questo è stato elaborato il progetto, che prevede una prima fase di ricostruzione della parte danneggiata e una seconda fase di espansione. La struttura che sorgerà al posto di quella andata distrutta sarà dotata di un piano interrato con Radiografia, Radiologia e lavanderia, mentre al piano terra ci saranno un ristorante, qualche ufficio per i medici e le sale di osservazione. Al primo piano, oltre alle camere ci saranno una sala operatoria moderna e l’accoglienza per le donne, mentre il secondo piano ospiterà l’accoglienza per gli ammalati, la farmacia e i reparti di Oftalmologia e Stomatologia. Al terzo e ultimo piano saranno collocate le stanze per i medici del Centro e per quelli che provengono da fuori per i corsi di aggiornamento. Tutti i permessi sono stati rilasciati e a ottobre dovrebbero iniziare i lavori.
Al via la raccolta fondi
Ovviamente per permettere che questo si concretizzi servono finanziamenti: oltre alla Fondazione Pallavicini e al buon cuore dei desiani, si conta anche su donazioni dall’estero, come è già avvenuto con l’A.M.U. Lussemburgo per circa un quinto dell’investimento per la Maternità e la Pediatria. In Congo, invece, è partita l’«Operazione mattone», che ha permesso di raccogliere fondi grazie al contributo di amici e conoscenti. «Dopo il dispiacere per quello che è accaduto ci siamo risollevati - conclude Kasereka - Faremo in modo che l’ospedale diventi un simbolo di rinascita e di speranza».