Ferita in montagna, il video incredibile del salvataggio

Un recupero d'altri tempi: la donna è stata calata per quattro ore in barella lungo il pendio

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Un salvataggio d'altri tempi.  Adesso che il peggio è alle spalle Carla Sgrò, 32 anni, di Lissone, sorride nel raccontare la disavventura che ha vissuto sabato quando un infortunio in montagna ha richiesto il salvataggio da parte del Cnsas di Morbegno e dei militari del Soccorso alpino Guardia di finanza di Sondrio. La giovane si trovava con il fidanzato, il fratello e due amiche sul sentiero 101 nel tratto che dal Rifugio Benigni porta al Rifugio Grassi tra la val Brembana e la Val Gerola. Dopo un paio d’ore di cammino di e fatica (a quasi due ore dalla meta, il Pizzo Tre Signori) alle 13.30 è caduta e si è ferita a una caviglia. Da qui l’inizio della disavventura. Dopo qualche difficoltà dovuta all'assenza di segnale per dare l'allarme, sono stati avvertiti i soccorsi. Ma la risoluzione non è stata immediata.

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Lo spettacolare soccorso

Le cattive condizioni climatiche (con la presenza di grossi banchi di nebbia) rendevano impossibile l’utilizzo dell’elisoccorso per il recupero di Carla ad alta quota. Così è scattato il piano B. Quello di Carla è stato alla fine un salvataggio che farà scuola.  «Siamo saliti con una squadra aggiuntiva da Pescegallo e abbiamo imbarellato la ragazza, quindi abbiamo organizzato il soccorso, con tutta una serie di difficoltà dovute a canali, pendii, punti scoscesi», raccontano dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Ed ecco poi quattro ore di discesa con la barella portata a braccia e un continuo lavoro di fissaggio con funi per tenere sempre la ragazza in sicurezza nei punti più impervi. «Ho contato oltre dodici persone che mi hanno aiutato e anche emotivamente supportato - racconta Carla che nella vita fa la psicologa - hanno svolto un lavoro straordinario, con una fatica fisica non da poco e un grande lavoro di ancoraggio. Era la prima volta che lo facevano e hanno dovuto usare anche un po’ di intuito, ma finalmente alle 20 sono partita in ambulanza alla volta dell’ospedale di Sondrio dove sono stata dimessa alle 23 dopo una giornata che non dimenticherò».

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