"Gli studenti devono stare al caldo"
Freddo a scuola, una situazione che secondo i primi dati riguarderebbe il 10% delle scuole italiane. Un problema che ha toccato da vicino anche Monza, con le principali scuole superiori rimaste al gelo e gli studenti, vestiti di tutto punto, che hanno seguito le lezioni in giubbotto, guanti e sciarpe. Ma c'è stato anche chi è sceso in strada per manifestare il proprio dissenso.
Freddo a scuola, una situazione che secondo i primi dati riguarderebbe il 10% delle scuole italiane. Una situazione che è esplosa nei giorni dopo lo stop natalizio, con gli impianti di riscaldamento che hanno faticato a entrare in temperatura. In qualche caso sono stati registrati anche 13 gradi di temperatura in clase. Un problema che ha toccato da vicino anche Monza, con le principali scuole superiori rimaste al gelo e gli studenti, vestiti di tutto punto, che hanno seguito le lezioni in giubbotto, guanti e sciarpe. Ma c'è stato anche chi è sceso in strada per manifestare il proprio dissenso.
Sulla vicenda si è pronunciato anche il Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, proprio oggi, lunedì 16 gennaio: "E' inaccettabile che nelle scuole vi siano le caldaie rotte e i ragazzi e le ragazze debbano seguire le lezioni al freddo. Le risorse in tale senso non competono al ministero della Pubblica Istruzione, però nonostante questo abbiamo subito diramato una circolare ai nostri direttori regionali perché facessero immediatamente una verifica anche delle tipologie ordinarie, in realtà straordinarie, di funzionamento delle scuole". "Con questa ricognizione - ha detto il ministro - intendiamo parlare e dialogare con gli enti locali e quindi dentro il nostro rapporto con la Conferenza Stato-Regioni. Noi abbiamo messo molte risorse esattamente su tutte le tipologie di intervento sull'edilizia, ma anche questo è un ambito fondamentale da non trascurare. Gli studenti devono stare al caldo - ha aggiunto - e stare bene a scuola".
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