Autotrasportatori al Governo: "Pronti al fermo se non verremo ascoltati"
Sabato a Monza il convegno di Confartigianato: "Il futuro dell'autotrasporto lombardo tra innovazione e nuove sfide ambientali".
Autotrasportatori al Governo: "Pronti al fermo se non verremo ascoltati". Il presidente nazionale della categoria Amedeo Genedani: "Chiediamo innanzitutto regole certe".
Autotrasportatori: "Chiediamo regole certe"
“Gli autotrasportatori di Confartigianato sono pronti al fermo se anche la prossima settimana non arriveranno risposte convincenti dal Governo alle nostre richieste".
Lo ha dichiarato Genedani, presidente nazionale di Confartigianato Trasporti in occasione del suo intervento al convegno "Il futuro dell'autotrasporto lombardo tra innovazione e nuove sfide ambientali", che si è svolto sabato nella sede di Apa Confartigianato in viale Stucchi a Monza.
"Quello che chiediamo al Ministro dei Trasporti - afferma il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti - non sono solo soldi, ma prima di tutto regole: regole indispensabili a mantenere la competitività e la dignità della nostra professione, che erano in via di approvazione con lo scorso Governo e crediamo sia corretto vengano ora approvate: mi riferisco in particolare alla ripubblicazione dei costi di esercizio, non più come obbligo ma come indispensabile riferimento di mercato; a tempi di pagamento validi per l’intera filiera, dal committente al trasportatore, che altrimenti risulta sempre penalizzato; al perfezionamento della normativa sulle revisioni ai privati, per consentire di viaggiare più in sicurezza. Infine chiediamo il mantenimento sui fondi per il recupero delle accise anche sull’Euro 3 per il 2020, affiancate da un fondo di rotazione progressivo per cambiare i veicoli".
Martedì le decisioni del Governo
"Attendiamo martedì, data a cui sono state rimandate le decisioni del Governo in merito, per vedere se le promesse fatte nell’ultimo incontro avuto col Ministro saranno mantenute. Chiediamo semplicemente il rispetto della competitività, regolarità e dignità del nostro comparto: vogliamo solo essere messi nelle condizioni di poter lavorare", ha concluso Genedani.