Tagli al personale, "Flowserve Valbart" nella bufera
La multinazionale con sede a Mezzago ha annunciato 60 licenziamenti.
Tagli al personale, "Flowserve Valbart" nella bufera. La multinazionale che opera a Mezzago ha annunciato 60 licenziamenti.
La rabbia dei dipendenti
Ad annunciare l'avvio della procedura di licenziamento è stata la Fiom-Cgil di Monza e Brianza attraverso un comunicato stampa diramato nella giornata di ieri, martedì.
"Forte preoccupazione e rabbia nelle due ore di sciopero con assemblee che si sono tenuti oggi martedì 28 gennaio alla Flowserve Valbart di Mezzago - si legge nella nota - Venerdì 24 gennaio la multinazionale ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 60 lavoratori su 175 dipendenti. L'azienda che opera nel settore dell' OIL&GAS (con sedi anche a Marcianise, Piacenza ed Augusta, mentre la sede legale si trova a Cormano ndr) con la produzione e commercializzazione di valvole a sfera ha registrato negli ultimi anni una forte contrazione del fatturato e degli ordinativi, legati alla crisi del prezzo del petrolio, alla mancata diversificazione e alla poca marginalità sulla vendita dei sui prodotti, che hanno fatto registrare negli ultimi due anni una perdita operativa di quasi 10.000.000€".
Per i lavoratori della multinazionale è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, come spiega Adriana Geppert della Fiom-Cgil.
"L'azienda negli incontri che si sono svolti nel corso del 2019, mai ha evidenziato problemi di saturazione produttiva. Anzi l'azienda ha continuato ad assumere personale anche nel corso del 2019. Solo alla fine dell'anno scorso ha manifestato, durante un incontro sindacale, preoccupazioni e difficoltà sull'andamento economico aziendale e criticità sui costi, ma sicuramente non ci aspettavamo una situazione dei conti così drammatica. La FIOM CGIL non accetterà mai un piano di licenziamenti e la perdita di decine posti di lavoro".
Il futuro
Per quanto riguarda i prossimi passi, la Fiom-Cgil ha le idee chiare.
"L’utilizzo degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione, sono strumenti utili che l' azienda deve utilizzare per la definizione di un piano di riorganizzazione industriale che punti alla salvaguardia dei posti di lavoro ed al rilancio delle attività del gruppo. Non possiamo permetterci che ancora una volta una multinazionale decida di tagliare posti di lavoro nel nostro territorio ed abbandonare attività nel nostro paese, lasciando decine di famiglie in mezzo ad una strada".
Il prossimo venerdì 31 gennaio si svolgerà l'incontro in Associazione Industriale, chiesto dalla FIOM CGIL a seguito dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo.
"Non lasceremo nulla di intentando per giungere ad una soluzione positiva per le lavoratrici ed i lavoratori di Flowserve e per la salvaguardia dei loro posti di lavoro e del presidio industriale di Mezzago", ha concluso la Geppert.
Le reazioni della politica
Sulla vicenda si è immediatamente espressa l'Amministrazione comunale di Mezzago, attraverso un comunicato stampa firmato dal sindaco Massimiliano Rivabeni.
"Nella serata di oggi le organizzazioni sindacali FIOM CGIL hanno comunicato che la Flowserve Valbart, azienda operante nel nostro Comune, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di 60 lavoratori su 175. Esprimiamo fin d’ora la nostra vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie ed abbiamo già attivato i canali ufficiali per sostenere le più ampie attività necessarie ad instaurare un dialogo con i rappresentanti aziendali e quelli dei lavoratori".
Dura la presa di posizione del senatore della Lega Emanuele Pellegrini.
"Apprendiamo con grande preoccupazione della procedura di licenziamento collettivo di 60 lavorati su 175 della multinazionale Flowserve Valbart di Mezzago - dichiara il senatore originario di Carnate - Non possiamo lasciare nulla d’intentato per evitare che altre sessanta famiglie siano colpite così duramente sul nostro territorio brianzolo. Chiederò, insieme al Comune di Mezzago che si è già configurato come parte attiva del dialogo, di incontrare i rappresentati aziendali e quelle dei lavorati per capire le problematiche e trovare delle soluzioni. Non è possibile che le rapide oscillazioni dei mercati distruggano un tessuto lavorativo costruito con fatica negli anni".