Export, novità doganali per le nostre imprese
Un evento targato Confimi Industria Monza e Brianza per aggiornare gli operatori dei cambiamenti in arrivo
Export, in arrivo importanti novità doganali per le imprese che vendono i loro prodotti all'estero e in particolare nei Paesi extraeuropei. Variazioni delle norme e delle prassi che potrebbero creare disagi alle nostre aziende.
Con la nota n. 91956/RU del 26/07/2019 l’Agenzia delle Dogane si è espressa relativamente ai cambiamenti previsti per il rilascio dei certificati attestanti l’origine preferenziale delle merci, preannunciando il prossimo annullamento della prassi di previdimazione dei certificati EUR1, EUR MED ed ATR, che potrà provocare un rallentamento nei tempi di emissione.
Spesso per le piccole e medie imprese, molto proiettate verso l’estero, stare dietro a tutti gli adempimenti e ai numerosi aggiornamenti può essere complicato. Per fortuna le associazioni di categoria svolgono un ruolo importante di supporto agli imprenditori. Ad esempio Confimi Industria Monza e Brianza organizza per giovedì 20 febbraio un seminario dal titolo “Novità doganali e status di esportatore autorizzato”.
Export, novità doganali per le nostre imprese
In attesa che venga rinnovato il quadro normativo complessivo del settore doganale, ci sono delle possibilità per agevolare le relazioni commerciali e superare le difficoltà burocratiche, come ad esempio l’ottenimento della qualifica di esportatore autorizzato. Questo status rappresenta la possibilità per le aziende di attestare il carattere originario dei propri prodotti mediante una dichiarazione, resa su fattura, indipendentemente dal valore delle operazioni di esportazione.
Comunque, l’Agenzia delle Dogane ha previsto una proroga di 90 giorni per il passaggio alle nuove modalità, quindi prorogando la scadenza a fine aprile, per riuscire a gestire al meglio il previsto aumento del carico di lavoro per le numerose richieste di nuove emissioni di certificati e di status di esportatore autorizzato. Una proroga, però, lasciata alla discrezionalità delle Agenzie territoriali.
Export manifatturiero, Monza e Brianza al top
Per le imprese manifatturiere brianzole le esportazioni sono fondamentali, come confermano i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia. Si tratta di un giro d’affari di quasi 7 miliardi di euro solo nei primi nove mesi del 2019, nonostante una contrazione del 6% su base annua, posizionando la nostra provincia al quinto posto in Lombardia e al 15° a livello nazionale. Europa, Stati Uniti e Cina le principali destinazioni, con una forte crescita verso la Corea del Sud. In base al volume di vendite, nel nostro territorio i settori più rivolti all'export sono macchinari e prodotti metallici (entrambi con 1,2 miliardi di euro), prodotti chimici (quasi un miliardo), elettronica (700 milioni), mobili (680 milioni), gomma e plastiche (oltre 500 milioni), farmaceutica (quasi 500 milioni), apparecchi elettrici (290 milioni) e prodotti in legno (150 milioni).
Il seminario di Confimi Industria
Confimi Industria Monza e Brianza organizza un seminario dal titolo “Novità doganali e status di esportatore autorizzato”, volto a informare tutti gli operatori interessati dei cambiamenti di natura doganale che verranno introdotti nei primi mesi del 2020. L’appuntamento, aperto a tutti e gratuito per gli associati, è per giovedì 20 febbraio alle ore 14,30 a Monza presso la sede di Confimi, in via Locarno 1. Durante l’incontro interverranno esperti doganalisti e professionisti dell’amministrazione doganale, che presenteranno regole e riferimenti giuridici alla base dell’origine preferenziale delle merci; novità nelle procedure per il rilascio dei certificati di origine; procedure per il rilascio dello status di esportatore autorizzato. Non mancherà lo spazio per esporre domande e confrontare problematiche.
Per partecipare è necessario inviare a formazione@confimimb.it la scheda d’iscrizione. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 039.9650018.
Confimi Industria Monza e Brianza aveva già organizzato un evento simile a Bergamo, in collaborazione con Confimi Apindustria Bergamo e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bergamo, a cui avevano partecipato oltre 130 imprenditori e riscuotendo molto interesse. Per questo motivo, l’associazione ha deciso di replicare l’iniziativa anche a Monza, così da avvicinare meglio associati e non per affrontare insieme una tematica importante e complessa.
Certificati di origine preferenziale
Le imprese italiane che esportano in Paesi extra-Ue e vogliono attestare l’origine europea della merce venduta devono utilizzare i certificati di origine preferenziale. Fino a oggi vigeva una prassi stabilita con l’Agenzia delle Dogane di utilizzare certificati di origine preferenziale previdimati, grazie alla collaborazione con spedizionieri e operatori abilitati che si interfacciano con la Dogana ed evitare ogni volta di dover ottenere la vidimazione dall'Agenzia.
Adesso, invece, con le nuove indicazioni europee recepite dalla nostra Agenzia delle Dogane questa possibilità non esiste più. Una novità che non vuole essere una complicazione per le imprese ma che rientra in un progetto europeo più ampio di digitalizzazione del mondo doganale che verrà attuato nei prossimi anni. Purtroppo, però, questo primo step della riforma effettivamente complica la vita delle nostre imprese. Infatti, d’ora in poi, sia l’azienda esportatrice che lo spedizioniere dovranno recarsi ogni volta alla Dogana per vidimare i certificati, con un indubbio dispendio di tempo.
Qualifica di esportatore autorizzato
A fronte di questa situazione, l’Agenzia delle Dogane promuove una soluzione per ovviare ai disagi per le imprese. Si tratta dello status di esportatore autorizzato, un’attestazione per le aziende che certifica l’origine europea dei prodotti esportati permettendo di non dover ogni volta passare dagli uffici doganali. Si tratta di una dichiarazione rilasciata dall'Agenzia a seguito della domanda da parte dell’azienda interessata, la quale deve rispettare determinati requisiti, tra cui la regolarità degli scambi commerciali con l’estero e l’affidabilità. In questo modo l’impresa esportatrice deve solamente dichiarare in fattura la qualifica, senza dover richiedere ulteriori certificati, e così attestare la tracciabilità della merce come proveniente dal territorio dell’Unione europea. Una caratteristica molto importante negli scambi con Paesi extracomunitari e in particolare con quelli che hanno stipulato accordi commerciali con l'Ue.