Vero Volley, rescissione del contratto con capitan Ortolani
Pallavolo - La giocatrice della Saugella non ha voluto proseguire gli allenamenti con la squadra della presidentessa Marzari
Serena Ortolani e Vero Volley, il matrimonio è finito.
Rescissione del contratto
La giocatrice romagnola, classe 1987, non ha voluto proseguire ad allenarsi con il resto della squadra del Consorzio Vero Volley. Le due formazioni monzesi sono in pratica le uniche, su scala nazionale, a continuare le sedute, come richiesto dalla presidentessa Alessandra Marzari. Quest'ultima, nei giorni scorsi, aveva fatto sapere che in caso qualche giocatore non avesse proseguito l'attività di gruppo, sarebbe allora scattata la rescissione del contratto.
Bandiera ammainata
Ortolani era a Monza dal 2017 e quella in corso era la sua terza stagione con la Saugella. A Monza aveva vinto, nella scorsa stagione, la Challenge Cup, primo trofeo internazionale portato a casa dalla pallavolo cittadina. Inoltre, nel 2018, da giocatrice monzese, aveva fatto parte della Nazionale italiana medaglia d'argento ai Campionati mondiali. L'unione con il Vero Volley è giunta però al termine nel modo davvero meno prevedibile. "Stiamo discutendo la fine del contratto – spiega la presidentessa Marzari dalle colonne della Gazzetta dello Sport - Serena Ortolani mi ha fatto sapere al telefono che non sarebbe tornata in palestra. E come era già accaduto con l'americana Kathryn Plummer, che è rientrata negli Stati Uniti qualche giorno fa, ho provveduto a rescindere il contratto”.
Punti di vista diversi
Marzari ha anche ribadito che non vi è alcun divieto di continuare gli allenamenti a porte chiuse, osservando tutte le norme dal Governo. “Se uno mi chiede perché abbiamo continuato ad allenarci, rispondo che come io vado a lavorare tutte le mattine o le notti in ospedale (al Niguarda di Milano - ndr) credo che questo faccia parte della normalità - le parole della presidentessa di Vero Volley - Abbiamo preso tutte le precauzioni in termini di igiene. Sanifichiamo e puliamo l’impianto due volte al giorno e lo stesso discorso vale per tutti palloni che vengono utilizzati in allenamento. E ovviamente separiamo gli accessi fra la squadra maschile e quella femminile”. Per Ortolani, evidentemente, non era comunque il caso di continuare.