La pneumologia di Seregno per una gestione più efficace della situazione
“In considerazione della attuale apparente stabilizzazione dell’emergenza Coronavirus, è stato deciso di anticipare i tempi per una ripresa parziale delle attività della Uos Riabilitazione specialistica pneumologica di Seregno”. È la sintesi della lettera con cui il direttore generale della Asst di Vimercate, Nunzio Del Sorbo, comunica a Gigi Ponti, consigliere regionale del Pd, il riavvio dell’attività del reparto di pneumologia dell’ospedale di Seregno.
“Visto l’andamento dell’epidemia, a inizio aprile avevo chiesto che si riaprissero velocemente le strutture di supporto agli ospedali del territorio di Monza e Brianza vicine alle aree più densamente popolate per consentire una gestione più efficace della situazione – racconta Ponti –. In particolare, suggerivo all’Ats della Brianza di aprire strutture di secondo livello come quelle di Giussano e Triuggio. Ho condiviso inoltre la richiesta del sindaco Alberto Rossi di riaprire il reparto di pneumologia di Seregno, che era già pronto per ripartire, rimettendo insieme un’equipe medica dedicata”.
Il direttore dell’Asst ha risposto che “di fatto, è stato deciso di riaprire 10 posti letto di riabilitazione pneumologica entro il 31 maggio, prevedendo il rientro a Seregno del personale attualmente dislocato a Vimercate – racconta Ponti –. Si valuterà, poi, nell’ultima settimana di maggio, l’evoluzione epidemiologica dell’emergenza Covid-19 per completare eventualmente il 1 giugno il rientro di tutti gli pneumologi. Infine, verranno selezionati tra i pazienti Covid ricoverati a Vimercate e Carate quelli idonei alla riabilitazione pneumologica, previo doppio tampone negativo”.
Una decisione che prelude a quella di “ripartire definitivamente con l’attività riabilitativa a pieno regime a Seregno – conclude Ponti –. Quella struttura possiede professionalità e competenze adeguate a garantire il pieno successo terapeutico. La pneumologia di Seregno può essere un tassello importante di una rivisitazione organizzativa che riporti le strutture sanitarie sul territorio vicino ai cittadini. Sarà importante fare una riflessione su un modello di sanità più efficiente per la Brianza, adatto a contrastare fenomeni come quelli che stiamo vivendo. Una realtà come la nostra merita una discussione adeguata e un rapido intervento per cambiare in meglio”.