Stazione di Monza

"9.000 euro al mese di affitto per il bar anche durante il lockdown"

La Lega chiede di rivederlo alla luce del calo dell'utenza dovuta alla pandemia.

"9.000 euro al mese di affitto per il bar anche durante il lockdown"
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"9.000 euro al mese di affitto per il bar della stazione di Monza anche durante il lockdown". La Lega con un'interrogazione alla Camera dei deputati e un'interrogazione in Regione Lombardia chiede a Rfi di rivedere gli affitti delle attività commerciali considerato il crollo dei passeggeri causa Covid-19.

"9.000 euro al mese di affitto anche durante il lockdown"

“Il caso del bar della Stazione di Monza è emblematico: circa 9.000 euro di affitto mensile (Iva compresa) da corrispondere a Rfi (Rete ferroviaria italiana)  anche durante il lockdown. Una cifra già sproporzionata in un periodo normale e impossibile da sostenere durante l’emergenza coronavirus, prima per la forzata chiusura dell'attività e ora per la forte riduzione degli utenti del sistema ferroviario. Per questo riteniamo che Rfi debba rivedere i canoni di locazione delle attività commerciali all'interno delle stazioni”.  

La dichiarazione è del  vicecapogruppo vicario della Lega alla Camera, Fabrizio Cecchetti, del  deputato brianzolo Massimiliano Capitanio e del consigliere regionale lombardo Alessandro Corbetta.

Gli esponenti leghisti sui quei 9.000 euro di affitto e più in generale segli affitti degli esercizi pubblici all'interno delle stazioni, hanno depositato un'interrogazione ai ministri dello sviluppo economico e dei Trasporti e una mozione al Pirellone.

"Sollecitiamo un segnale di attenzione concreta - sottolineano - che tenga conto non solo delle conseguenze economiche della chiusura forzata delle attività commerciali, ma anche dei gravi ritardi con cui l'esecutivo sta fornendo le risposte finora solo annunciate a suon di conferenze stampa e dirette Facebook. Non dimentichiamoci che per questo periodo così difficile Rfi non ha riconosciuto a queste attività alcun beneficio fiscale, deroga o sospensione del pagamento dell'affitto nonostante la riduzione drastica del loro fatturato per via del numero ridotto di treni e di passeggeri. Da questo punto di vista si può dire che per Rfi l'emergenza Covid non sia mai esistita. E tutto ciò è inaccettabile".

L'interrogazione alla Camera dei deputati

Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:

Massimiliano Cpatianio
Massimiliano Capitanio, onorevole della Lega

all'interno delle stazioni ferroviarie italiane si trovano numerose attività commerciali di qualunque genere, ed in particolare di somministrazione e vendita di alimenti e bevande, le quali pagano a Rete ferroviaria italiana Spa dei canoni di locazione spesso particolarmente elevati rispetto all'effettivo fatturato, perché calcolati sulla base di parametri oggettivi non adeguati indistintamente a tutte le stazioni ferroviarie;

- l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha costituito un serio problema per le attività commerciali all'interno delle stazioni ferroviarie: tali attività sono state dapprima costrette alla chiusura per effetto delle misure di contenimento di volta in volta adottate, senza che fosse loro riconosciuta – da parte di RFI Spa

una sospensione del pagamento del canone di locazione cui sono tenuti, e poi – durante la c.d. "fase 2" e a tutt'oggi – esse hanno visto ridursi drasticamente il loro fatturato per via del ridotto numero di treni e di passeggeri transitanti;

- tali attività hanno continuato a riconoscere a Rfi  i canoni di locazione dovuti, senza che fosse riconosciuto loro alcuna deroga o beneficio, anche fiscale; da qui le gravi difficoltà economiche in cui tali attività versano ora;

- a titolo esemplificativo, può citarsi il caso della stazione di Monza, in cui un bar corrisponde a Rfi oltre 9.000 euro al mese (comprensivo di Iva) per l'affitto dei locali: trattasi evidentemente di una cifra sproporzionata per la stazione di Monza, che è stata evidentemente equiparata alle stazioni di maggior importanza e con afflusso superiore, laddove la maggior parte dei viaggiatori è costituita non da turisti bensì da pendolari e studenti in transito;

al Ministro in indirizzo si chiede di sapere se e quali azioni di sua competenza intenda attivare, insieme a Rete ferroviaria italiana Spa, affinché siano rivisti – anche solo pro tempore e in ragione dell'emergenza da Covid- 19 – i canoni di locazione dovuti dalle attività commerciali per l'utilizzo dei locali all'interno delle stazioni ferroviarie.

Fabrizio Cecchetti, Massimiliano Capitanio

La mozione presentata in Regione

Il consigliere regionale della Lega Alesssandro Corbetta
Il consigliere regionale della Lega Alesssandro Corbetta

Premesso che
- La pandemia da Covid-19 ha causato una pesante crisi economica che coinvolge tutte le attività di diversa tipologia del tessuto lombardo;
- In Lombardia, che risulta essere la regione più colpita in Italia e uno dei territori maggiormente colpiti a livello mondiale in virtù degli altissimi livelli di scambi e interconnessioni con i Paesi esteri, secondo le previsioni delle associazioni di categoria viene stimata una perdita generale a livello economico, nel biennio 2020- 2021, che oscilla tra gli 80 e i 180 miliardi di euro circa;

Considerato che
- I pubblici esercizi, ubicati all’interno delle stazioni ferroviarie, sono legati da un contratto di locazione a Rfi;
- Rfi è controllata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane (FS);
- Lo Stato italiano ha il dovere, di attuare misure di sostegno ai cittadini e alle attività economiche;

Tenuto conto che
- I pubblici esercizi sono una delle categorie economiche che hanno sofferto e continueranno a subire per un tempo indeterminato i maggiori effetti negativi della pandemia;
- Tra queste attività, è evidente come i locali di somministrazione di bevande e alimenti, ubicati all’interno delle stazioni ferroviarie, rappresentino la tipologia di attività che ha risentito, sta risentendo e, verosimilmente, risentirà anche nei prossimi mesi i maggiori effetti negativi della crisi, a causa non solo del periodo di lockdown, ma anche del consistente calo di utenti del trasporto ferroviario;
- Le misure messe a disposizione delle attività economiche in genere, e di quelle sopra descritte nello specifico, da parte del governo nazionale non sono decisamente sufficienti a calmierare la situazione negativa e il rischio chiusura di dette attività;
- Le stesse attività hanno continuato a riconoscere a RFI i canoni di locazione dovuti, senza che fosse riconosciuto loro alcuna deroga o beneficio, anche
fiscale; da qui le gravi difficoltà economiche in cui tali attività versano ora

Evidenziato che
- La presenza di locali all’interno delle stazioni ferroviarie, come nel caso della Stazione di Monza a titolo di esempio, rappresentano non solo un servizio per i cittadini e in particolare gli utenti del trasporto pubblico (soprattutto a seguito della diffusione del sistema automatico di erogazione dei titoli di viaggio sulla rete ferroviaria italiana), ma anche un baluardo di sicurezza, garantendo una costante presenta in aree altrimenti prive di punti di riferimento;

Per tali motivi

Il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta a farsi carico presso il Governo nazionale al fine di ottenere una serie di misure di sostegno e agevolazione, tra cui l'esenzione del canone di locazione per il periodo di lockdown e una riformulazione al ribasso di detto canone per un periodo di tempo indeterminato e almeno fino a quando non saranno passati gli effetti negativi della crisi economica, per i pubblici esercizi ubicati all’interno delle stazioni ferroviarie della Lombardia.

Milano, 15 giugno 2020
Il consigliere regionale
Alessandro Corbetta

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