"Sanità in Brianza, ripartiamo dal territorio"
Ieri sera a Lissone l'incontro promosso dal Partito democratico, che è stato possibile seguire in presenza ma anche da remoto.
"Sanità in Brianza, ripartiamo dal territorio". Ieri sera a Lissone l'incontro promosso dal Partito democratico, che è stato possibile seguire in presenza ma anche da remoto.
"Sanità in Brianza, ripartiamo dal territorio"
Rigorosamente distanziate, ieri sera circa quaranta persone sono intervenute al primo incontro promosso dal Partito democratico di Monza e Brianza "in presenza" nell'era post Covid. Molti di più i cittadini che hanno seguito il dibattito a distanza, dato che l'incontro era trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Pd brianzolo.
L'appuntamento era a Palazzo Terragni, dove a fare gli onori di casa c'era il locale segretario del Pd Giorgio Mercati; per tutti all'ingresso la misurazione della temperatura e la disinfezione igienica delle mani. La salute prima di tutto insomma perché la serata era proprio dedicata al sistema sanitario di Monza e della Brianza, che come quello lombardo è stato messo a dura prova dalla pandemia.
A introdurre l'argomento il segretario provinciale del Pd Pietro Virtuani che ha però preso lasciato la parola al consigliere regionale Gigi Ponti che, dati alla mano, ha ripercorso quanto accaduto nella nostra Regione e nella nostra Provincia negli ultimi mesi.
"Cosa va cambiato nel sistema sanitario di Monza e Brianza – Ripartire dal territorio per superare l’emergenza Covid", questo il titolo della serata, nel corso della quale si è ascoltata anche l'accorata testimonianza del sindaco Concettina Monguzzi, che come tanti suoi colleghi del territorio si è sentita abbandonata durante l’emergenza sanitaria. Sindaci che quindi hanno affrontato la crisi appoggiandosi gli uni agli altri,.
Nel corso della serata anche la voce dei medici, in particolare l'intervento del dottor Sergio Ghezzi, internista dell'ospedale San Gerardo e presidente dei medici di famiglia Snami MB, medici in difficoltà davanti al coronavirus e senza una vera conoscenza della nuova epidemia. Giovanni Bladelli, dirigente dell'Unità sanitaria locale di Parma, ha portato a conoscenza dei presenti l'esperienza delle "Case salute" dell'Emilia Romagna, un diverso modello di medicina del territorio.
Quanto accaduto negli ultimi tre mesi in Brianza e Lombardia ha convinto Ponti e gli altri esponenti del Pd che: “La legge 23 di riforma della sanità lombarda ha mostrato assolutamente la corda. È stata proprio l’occasione per verificare sul campo quanto il principio che mette al centro l'ospedale, non regga da solo: la sanità deve essere territoriale, diffusa, non esclusivamente accentrata nei grandi nosocomi, vicina alla gente nella quotidianità”.
Da qui scaturisce anche una prima proposta dedicata a un nuovo modello di sanità per la Brianza e la Lombardia: "L’impegno è quello di non perdere quanto di buono c’è nei nostri ospedali, grazie alle competenze mediche, e creare subito una nuova rete sul territorio dei nostri Comuni. In questi anni è stata di fatto smantellata la rete capillare che avrebbe garantito in questa grave crisi una risorsa importante per contrastare il virus e seguire più da vicino e meglio i malati. Sappiamo che va cambiato un pezzo di organizzazione, se vogliamo qualcosa di meglio. Vogliamo lavorare quindi insieme a chi condivide una nuova strategia per la tutela della salute. In Brianza serve una visione unitaria di bisogni e servizi erogati recuperando anche il ruolo importante dei medici di base".
Sulla stessa lunghezza d'onda gli interventi del capogruppo del Pd a Monza, Egidio Riva, di Paola Buonvicino, presidente dell'Associazine dei sindaci del Distretto di Monza e di Valentina Del Campo, presidente dell'Associazione dei sindaci del Distretto del Vimercatese. Prima della chiusura di Gian Antonio Girelli, collega di Ponti che al Pirellone si occupa principalmente proprio di sanità, il commento del segretario provinciale del Pd MB Virtuani.
Il commento del segretario provinciale
"Questa di stasera - ha sottolineato Virtuani - è la tappa di un percorso che come Pd portiamo avanti sul territorio da anni: innanzitutto con la richiesta di rivedere i confini delle Asst, perché Monza-Desio e Vimercate-Seregno-Carate non funziona ed è un problema per i cittadini. Ma soprattutto chiedendo con forza la cura della persona, la presa in carico delle fragilità, la continuità assistenziale e una rinnovata attenzione alle tematiche sociosanitarie non possono più essere ignorate da chi governa la Regione.
"L'emergenza Covid-19 - ha concluso il segretario provinciale - ha confermato purtroppo che una sanità organizzata facendo perno esclusivamente sugli ospedali non è in grado di fornire il miglior servizio possibile ai cittadini; chiediamo un cambio di passo, una rinnovata valorizzazione della sanità pubblica, attraverso un significativo investimento della spesa nella sanità pubblica e di territorio; chiediamo un modello che chiami i sindaci a compartecipare alle scelte e alla strategia".