Ztl: il Tar nega la sospensiva, si va all’udienza di merito
Il ricorso contro il divieto di accesso ai camion sarà discusso il 9 marzo

Niente sospensiva, si va direttamente all’udienza di merito sul caso Ztl a Renate. La prima «battaglia» è così andata al sindaco Matteo Rigamonti, anche se la «guerra» si deciderà solo a marzo.
Udienza a marzo
Il Tribunale amministrativo regionale non ha concesso la sospensione dell’ordinanza che istituisce la Ztl nelle vie Matteotti, Cavour e Roma, ma ha rinviato al 9 marzo la discussione nel merito del ricorso presentato dalle ditte besanesi Ocv Italia srl e Siroplastin, supportate dai Comuni di Besana e Veduggio. Nell’atto si chiede l’annullamento, previa sospensione, sia dell’ordinanza del 4 maggio con la quale Rigamonti ha istituito la zona a traffico limitato per i camion superiori alle 3,5 tonnellate, che della delibera di Giunta del 27 aprile che ha messo nero su bianco le linee di indirizzo per la modifica della viabilità. Provvedimenti, secondo quanto scritto nel ricorso, lesivi degli «interessi delle ricorrenti».
Martedì, come anticipato, la sospensione non è stata accordata e la Ztl, di conseguenza, resta in vigore in attesa dell’udienza di merito. Nel frattempo a giorni saranno installati i cartelli di divieto in paese.
"Le questioni richiedono un approfondimento"
«Considerato che, se da un lato le questioni prospettate richiedono un approfondimento che non si addice alla fase cautelare, dall’altro le esigenze delle ricorrenti possono essere adeguatamente tutelate con la sollecita fissazione dell’udienza di merito», recita l’ordinanza firmata dai magistrati del Tar Ugo Di Benedetto, Concetta Plantamura e Valeria Nicoletta Flammini.
«Non è stata sollevata dal Tar alcuna illegittimità dell’atto di Giunta e dell’ordinanza del sindaco, pertanto quanto viene contestato dai ricorrenti non ha avuto risconto. L’iter procedurale adottato non è stato messo in discussione, in quanto la materia è competenza di Giunta», secondo il comunicato stampa diramato dal primo cittadino di Renate.