Appello alla Provincia

"In Brianza ci sono le condizioni per andare a scuola in sicurezza"

Lanciano l'appello importanti esponenti del centrosinistra del territorio "per andare incontro alle esigenze di ragazzi e famiglie".

"In Brianza ci sono le condizioni per andare a scuola in sicurezza"
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"In Brianza ci sono le condizioni per andare a scuola in sicurezza". Lanciano l'appello importanti esponenti del centrosinistra del territorio "per andare incontro alle esigenze di ragazzi e famiglie".

"In Brianza ci sono le condizioni per andare a scuola in sicurezza"

"La scelta di passare alla didattica a distanza, totalmente e in maniera non differenziata per tutte le scuole superiori della Lombardia, non convince. Per questo motivo lanciamo un appello alla Provincia di Monza e Brianza perché, insieme, si possano far valere le ragioni del territorio, andando incontro alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie".

Inizia così l'appello di diversi esponenti del centrosinistra del territorio diffuso nel pomeriggio di oggi, sabato 24 ottobre. Un documento che continua così:

"Nella nostra Provincia ci sono condizioni per lavorare in sicurezza, intervenendo sugli orari e sui mezzi di trasporto. Siamo pronti a collaborare e dare una mano, a tutti i livelli, perché si trovino soluzioni più rispondenti alle caratteristiche del nostro territorio. La Provincia, in questo, può giocare un ruolo fondamentale, con un piano ben costruito sullo scaglionamento dell’ingresso e uscita dei ragazzi da scuola e un potenziamento del trasporto pubblico.

"Devono essere definiti chiaramente e coordinati con le scuole i protocolli da seguire, per evitare che scuole della stessa dimensione utilizzino modelli organizzativi completamente diversi, generando ulteriore confusione. Andrebbe inoltre valutata più analiticamente l’efficienza del sistema di didattica a distanza in ciascuna scuola.

"La decisione presa da Regione deriva in gran parte dal contesto che vivono le grandi città, le quali hanno situazioni specifiche e diverse. Riteniamo sbagliato che qualsiasi intervento regionale sia uguale per tutti i livelli e tutti i territori. Occorre pertanto farsi sentire perché le grandi città, con le loro problematiche più che legittime, non condizionino tutte le scelte.

"Se la situazione precipiterà ulteriormente, è evidente che si dovranno prendere misure ancora più drastiche. Ma partire dalla scuola, indistintamente ovunque, e non da altro, non è corretto. Facciamo in modo di non togliere con leggerezza ai ragazzi socialità e relazione; mettiamoci davvero ogni energia per salvaguardarne anche solo un pezzetto in più. La scuola è anzitutto palestra di relazione.

"In questi tempi difficili, in cui proprio le relazioni sono veicolo di un virus che non sappiamo ancora combattere, l’equilibrio tra la prudenza e la tutela della relazione è il grande nodo di ogni comportamento, e la scuola è il luogo che si sta comportando forse meglio di tutti. Non lasciamo che gli studenti percepiscano l’amaro paradosso di essere la categoria più colpita, non ora, non finché – sperando non accada – non ne saremo nuovamente costretti".

I sottoscrittori dell'appello

L'appello è sottoscritto dal senatore Roberto Rampi, dal consigliere regionale Gigi Ponti, dal segretario provinciale del Partito democratico Pietro Virtuani, dal capogruppo di BrianzaReteComune in Consiglio Provinciale Vincenzo Di Paolo, dal sindaco di Lissone Concettina Monguzzi, dal sindaco di Seregno Alberto Rossi, dal sindaco di Desio Roberto Corti e dal sindaco di Cesano Maderno Maurilio Longhin.

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