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Covid, previsioni drammatiche per la Brianza

Il sindaco di Monza lancia l'allarme: in un giorno 400 positivi in più in città

Covid, previsioni drammatiche per la Brianza
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Le previsioni dei comitati tecnico-scientifici del territorio per i prossimi 15 giorni per la città di Monza e la Brianza sono drammatiche. Come sempre il sindaco di Monza Dario Allevi, che ha dimostrato in tutti questi mesi misura, rigore e grande onestà intellettuale, non nasconde la testa sotto la sabbia.

Previsioni drammatiche

«I numeri sono sempre più preoccupanti e mi hanno anticipato che la situazione peggiorerà ancora, perché se le misure introdotte in questi giorni funzioneranno ne vedremo gli effetti solo tra un paio di settimane e fino ad allora osserveremo i numeri salire così come i ricoveri», annuncia Allevi.
I numeri non mentono. In una sola settimana a Monza da lunedì 19 ottobre a lunedì 26 ottobre ci sono stati 452 nuovi positivi accertati, con un ritmo di oltre 65 al giorno. E in tutta la Brianza addirittura 3283 in sette giorni con una media di 469 in più ogni giorno. Ieri, martedì 27 ottobre, come predetto da Allevi la situazione è peggiorata ancora: in un giorno a Monza si sono registrati 185 contagi  e oltre 1300 nella nostra provincia.

I ricoveri raddoppiano ancora

Sono raddoppiati in pochi giorni anche i ricoverati. Ora sono 264 i pazienti ricoverati al San Gerardo per Covid 19, di cui 22 in terapia intensiva. E cresce anche la percentuale di positivi su tampone. Non solo, insomma, in Brianza se ne fanno tanti perché abbiamo superato i 2mila al giorno, ma tantissimi sono quelli che poi risultano positivi. Solo ieri 1300, più del 50% contro un tasso del 16,7% a livello regionale. «Perché è vero che finora si erano contagiati i giovani ed erano per lo più asintomatici, ma ora arriveranno i loro genitori e nonni e molto più facilmente finiranno in ospedale e alcuni di loro moriranno», spiega Allevi.
Un ragionamento semplice. «Basta sentire il numero di ambulanze per capire che siamo ripiombati nell’incubo. Spiace che ci sia qualcuno che non comprenda la situazione e spiace ancora di più quando questi ha un ruolo politico. Fa male vedere che c’è chi nega l’evidenza e non avverte il pericolo».

Il territorio più colpito

Eppure c’è anche qualche buona notizia e arriva dal fronte scolastico. E’ il segnale inequivocabile che laddove le regole di sicurezza vengono rispettate con rigore non ci si infetta. «Abbiamo avuto venti scuole in cui si è conclusa la quarantena e altri 12 istituti in cui attualmente c’è almeno una classe in isolamento - afferma Allevi - Ma possiamo ormai dire che non ci si contagia a scuola e a fronte di un positivo, il virus in classe difficilmente dilaga. Questo dimostra che ci si infetta all’uscita, nel tempo libero, alla Movida o in famiglia». Eppure ormai le classi in quarantena sono tantissime perché basta un caso positivo a far andare tutti in isolamento.

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