Caos Villa Reale, interviene l'Anac: "Subito chiarimenti sul recesso del contratto"
La segnalazione all'Autorità nazionale anticorruzione era partita dal consigliere regionale Marco Fumagalli
Caos Villa Reale, interviene l'Anac: "Servono chiarimenti". Un intervento che è arrivato dopo la segnalazione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli circa la mancata segnalazione da parte del Consorzio di gestione all'Autorità nazionale anticorruzione, "dell'inadempimento contrattuale e del grave illecito professionale che l'appaltatore ha causato".
Caos sull'atto di recesso
Al centro della vicenda c'è la decisione, comunicata esattamente un anno fa, di Nuova Villa Reale - società costituita dal raggruppamento di imprese che aveva vinto il bando europeo per il recupero e la valorizzazione del primo lotto della Reggia di Monza assicurandosi anche la gestione del corpo centrale per 22 anni - di procedere col recesso anticipato del contratto, pretendendo contestualmente il pagamento di un maxi indennizzo da oltre 8 milioni di euro. Risarcimento che il concessionario chiede al Consorzio di gestione del bene in qualità di "somme dovute per penali, copertura costi e recupero dell'investimento".
Il risultato di tutto ciò è che il corpo centrale del bene pubblico è chiuso ormai da mesi, con i lavoratori appesi a un filo (sono in cassa integrazione da marzo) e con la prospettiva di una lunghissima battaglia in Tribunale.
L'intervento del consigliere Fumagalli
Della vicenda si è interessato il consigliere regionale pentastellato Marco Fumagalli che ha provveduto a segnalare all'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, "il mancato adempimento del Consorzio Villa Reale relativamente al recesso contrattuale con il concessionario".
"Il Consorzio ritiene che nulla dovesse essere segnalato ad Anac - ha fatto sapere il consigliere Fumagalli - Io sono di parere diverso visto anche che la Regione aveva chiesto un parere alla Corte dei Conti la quale si è poi dichiarata incompetente per materia".
Il Consorzio aveva ribattuto sostenendo di aver respinto già a gennaio del 2019 l'atto di recesso "in quanto ingiustificato", diffidando lo stesso concessionario "a svolgere con diligenza i compiti affidati con la concessione sottoscritta nel 2011 fino al termine della stessa".
La richiesta dell'Anac
E, da parte sua, l'Autorità ha deciso di intervenire e di avanzare formale richiesta di informazioni (nonché l'invio di tutta la documentazione a supporto della risoluzione contrattuale), sia all'Amministratore unico di Infrastrutture Lombarde Spa (stazione appaltante) che al Direttore generale del Consorzio.