Rifondazione comunista sostiene lo sciopero dei dipendenti pubblici
"Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno".
Rifondazione comunista sostiene lo sciopero dei dipendenti pubblici. "Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno".
Rifondazione comunista sostiene lo sciopero dei dipendenti pubblici
Il Partito della rifondazione comunista di Monza e Brianza si schiera a fianco del sindacato, a sostegno dello sciopero dei dipendenti pubblici in programma oggi, mercoledì 9 dicembre.
"I problemi veri del lavoro autonomo - sottolinea in una nota il Prc MB - lasciato solo e dei precari con retribuzioni e diritti indegni di un paese civile non si risolvono colpendo ancora lavoratrici e lavoratori con stipendi quasi fermi da 13 anni. Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno".
Quindi: "Il problema è assumere i precari, garantire salari dignitosi a tutti, pubblici e privati, far ripartire l'economia e contrastare l'emergenza sanitaria con più sicurezza.
"La lotta dei dipendenti pubblici è sacrosanta perché sono i meno pagati d'Europa, lavorano con organici ridotti, con mezzi e strutture inadeguate e, nel mezzo dell'epidemia mancano ancora delle condizioni di sicurezza per svolgere funzioni fondamentali per la tutela dei cittadini.
"La loro lotta parla di un'emergenza che riguarda tutto il paese reso fragile da anni di tagli di tutto il sistema pubblico, dalla sanità alla scuola, dai vigili del fuoco ai Comuni, dalle amministrazioni centrali a quelle periferiche.
L'obiettivo è dunque quello di : "Restituire valore e dignità ai pubblici dipendenti e incoraggiare in loro un forte senso del ruolo pubblico. E' fondamentale per il miglioramento della qualità dei servizi e dei diritti dei cittadini".