Shopping folle in centro, il sindaco avverte: "Siamo a 357 morti"
Mentre la situazione negli ospedali resta critica, Dario Allevi chiede prudenza
Siamo passati in zona gialla ma ai brianzoli è sembrato più un semaforo verde. E infatti ieri, domenica 13 dicembre 2020, nel primo giorno del cambiamento, una vera e propria folla si è riversata in strada, creando assembramenti fuori dai locali e nella via dello «struscio». Soprattutto in centro Monza, complice la voglia di un giro tra shopping, bar e illuminazioni natalizie, la folla era veramente notevole e senza sicuramente la distanza di un metro.
Shopping folle in centro
Immagini delle persone ammassate in via Italia a Monza per il giretto nel salotto buono hanno poi inevitabilmente fatto il giro del web, suscitando lo sdegno di quanti invece, data l’emergenza Covid che aveva travolto la nostra provincia nelle ultime settimane, ha preferito restare in casa.
Il grande caos c’è stato soprattutto nel primo pomeriggio, mentre quando è scesa la luce la folla si è riversata in piazza Duomo e qui in molti si sono messi in fila molto vicini per scattarsi il selfie con l’albero di Natale gigante che per la prima volta decora la piazza. Un albero che ha un ponte prospettico ideale per le foto che le persone vanno a scattarsi rigorosamente togliendosi la mascherina.
Tantissimi anche gli avventori giovani fuori dai locali ammassati con cocktail in mano nel tardo pomeriggio, con le mascherine abbassate.
L'appello del sindaco
Il primo cittadino di Monza Dario Allevi ha quindi commentato duramente gli assembramenti del weekend nelle grandi città, di cui ha fatto parte anche Monza. «Sono scene che non si dovevano vedere nel primo giorno di zona gialla, capisco la voglia di tornare alla normalità, ma questo virus non lo abbiamo ancora sconfitto. Abbiamo ancora oltre 300 ricoveri, siamo una delle zone più colpite, l’appello è non dimenticare la prudenza e il senso di responsabilità. Dobbiamo evitare che arrivi la terza ondata per non vivere più quei momenti drammatici che ci hanno travolto», ha detto nel giorno in cui oggi ha inaugurato la stele al cimitero in ricordo dei 357 morti Covid. «La stele che abbiamo posato oggi in memoria di chi non ce l’ha fatta deve servire anche per ricordare che non possiamo abbassare la guardia, che dobbiamo continuare a osservare le norme e a mantenere comportamenti responsabili. Altrimenti i sacrifici fatti finora saranno stati vani».
La situazione negli ospedali
Intanto la situazione negli ospedali brianzoli resta critica. Calano i ricoveri e la nuova sfida sarebbe stata quella di tornare a riconvertire i reparti Covid in ordinari, se non ci fosse lo spauracchio di un nuovo peggioramento che lascia inevitabilmente in allarme visto che tra ospedale di Monza e di Desio ci sono ancora 303 persone ricoverate per il coronavirus, di cui 200 al San Gerrado e 87 a Desio, 31 in Terapia intensiva (di cui 10 a Desio).
Ben lontani dai 504 del picco massimo della seconda ondata, ma ancora troppi per tirare un sospiro di sollievo. «Più che di una terza ondata sarebbe opportuno parlare di una seconda ondata bis», rimarca il direttore dell’Asst Monza Desio Mario Alparone. E inevitabilmente gli fa eco il sindaco di Monza Allevi: «Sono numeri che ci confortano, ma speriamo scendano ancora. Ci sono tutti i segnali che con le misure prese si è andati nella direzione giusta, sperando che tutto ciò non venga danneggiato dai comportamenti che si sono verificati domenica. Quello che è successo si vedrà tra 14 giorni. Ora l’Rt è sceso allo 0,68 quando il mese scorso era oltre il 2. Ma resti chiaro che l’emergenza non è finita».