Calato il ricorso alla cassa integrazione a novembre
Le ore autorizzate sono state poco più della metà di quelle del mese precedente.
Calato il ricorso alla cassa integrazione nel mese di novembre. Le ore autorizzate sono state poco più della metà di quelle del mese precedente.
Calato il ricorso alla cassa integrazione nel mese di novembre
Le ore autorizzate di cassa integrazione per le Province di Milano e Monza Brianza (difficile anche per le organizzazioni sindacali avere il dato scorporato per la nostra Provincia) a novembre sono state 22 milioni e 288.000, contro i 42 milioni e 597.000 del mese di ottobre.
Un dato che non è facile spiegare neanche per gli addetti ai lavori, come sottolinea il segretario della Cisl Monza Brianza Lecco Enzo Mesagna, "il dato - sottolinea - è forse legato al fatto che nel terzo trimestre l'occupazione era migliorata e ciò ha influito, anche se la discrepanza tra ottobre e novembre resta difficile da motivare, tant'è vero che in Provincia di Lecco abbiamo assistito a un ulteriore peggioramento. Le ore di cassa integrazione autorizzate sono cioè aumentate anche a novembre".
Anche se nella nostra Provincia il dato è in calo, fa comunque impressione il raffronto con il 2019. A fronte dei 22 milioni e 288mila ore autorizzate nel novembre di quest'anno fra Monza e Brianza e Milano, nel novembre 2019 erano state 2 milioni e 42mila, "in pratica 11 volte meno".
Da gennaio a novembre dello scorso anno, sempre nelle due Province, erano state autorizzate 13 milioni di ore di cassa integrazione (meno di quelle a novembre di quest'anno), mentre nei primi mesi di questo 2020 le ore autorizzate sono circa 287 milioni.
Da sottolineare che insieme la Provincia di Monza e Brianza e la Città Metropolitana di Milano (che ovviamente "pesa" di più) fanno circa un terzo delle ore di cassa integrazione autorizzate in Lombardia.
"La crisi - sottolinea Mesagna - si sta facendo sentire in modo pesante anche nel nostro territorio. Una crisi che non abbiamo ancora superato e che stiamo avvertendo anche in questo quarto trimestre.
"Come organizzazioni sindacali abbiamo fatto bene a chiedere e ottenere la proroga dei licenziamenti, però poi bisognerà pensare a un nuovo modello di sviluppo, a ripartire dal lavoro ma creare anche le condizioni perché un lavoratore venga protetto con gli ammortizzatori sociali, perché ci sarà chi il lavoro lo perderà, ma oggi i ristori per la disoccupazione sono troppo bassi e se non si interviene rischiano di essere all’origine di tensioni sociali".