Si parte

Tutti ortisti: in regalo con il tuo giornale, per otto settimane, le bustine con i semi

Abbiamo scelto 8 prodotti facili da coltivare e gustare sulla tavola di tutti i giorni. Da oggi, martedì 16 febbraio, in regalo i semi di pomodoro

Tutti ortisti: in regalo con il tuo giornale, per otto settimane, le bustine con i semi
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Da oggi martedì 16 febbraio tutti potremo provare a diventare dei provetti ortisti da casa. Infatti, grazie alla nuova iniziativa del nostro gruppo editoriale Netweek, “Facciamo l’orto in casa!”, i nostri settimanali - Giornale di Monza (sponsor I Contadini e Sel sas), Giornale di Vimercate (sponsor Floricoltura Briantea), Giornale di Desio e Giornale di Seregno (sponsor Flover, ex Nuovo Centro Giardinaggio srl) e Giornale di Carate (sponsor La SerraAzienda Agricola F.lli Redaelli ) vi regaleranno per otto settimane delle sementi, dandovi tutte le indicazioni per coltivare e consumare il prodotto dei vostri vasi. E si parte martedì con i pomodori. Fra i nostri ristoranti sponsor, c'è anche l'albergo-ristorante La Bergamina di Arcore.

In regalo con il giornale le bustine con i semi

Come ribadiscono le aziende che ci sostengono (Novatex Italia e Franchi Sementi), questo progetto nasce per contribuire a riavvicinare le persone alla natura e favorire una tendenza che si sta sempre più affermando, probabilmente aiutata dalla pandemia, che ci ha obbligato tutti a trascorrere più tempo in casa. Il giardinaggio è comunque uno dei passatempi preferiti dagli italiani, un hobby alla portata di tutti, che non richiede necessariamente ampi spazi o ingenti investimenti, ma semplicemente costanza e dedizione. E si può fare con i fiori come con gli ortaggi e le verdure. Ovviamente, vi daremo qualche utile consiglio oltre che delle sementi di ottima qualità.

Abbiamo selezionato 8 ortaggi facili da coltivare e gustare sulla tavola di tutti i giorni: pomodori, basilico, peperoncino, prezzemolo, ravanelli, carote, rucola e lattuga.

Insieme alla bustina, ogni settimana sul giornale, ci sarà una pagina speciale dedicata all’ortaggio da seminare, con semplici consigli per coltivarlo al meglio, come utilizzarlo in cucina, le sue proprietà e infine una ricetta speciale da realizzare a casa, proprio con i frutti ottenuti dal nostro orto.

I consigli della Franchi Sementi

I vantaggi dell’orto in casa: ritorno alla natura, benessere psicofisico e soddisfazione personale. Settimana prossima inizieremo a regalare ai nostri lettori i semi per poter realizzare il proprio orto in casa. Per garantire la migliore resa possibile, abbiamo chiesto la collaborazione ai migliori in questo settore, la Franchi Sementi di Grassobbio, in provincia di Bergamo, che ci fornisce le bustine che troverete allegate al giornale.

«Questa iniziativa ci ha subito coinvolti e interessati, perché per noi la realizzazione di un orto in terrazzo o in balcone è una bella e sana abitudine che si sta sempre più sviluppando, non tanto per la convenienza economica quanto per il riavvicinarsi dell’uomo alla natura – spiega Giampiero Franchi, amministratore della Franchi Sementi – Un rapporto che purtroppo negli ultimi decenni si è perso, ma che oggi è rinato grazie a una maggiore sensibilità ambientale».

Quindi vale la pena fare l’orto in casa?

«In mancanza dei terreni per fare l’orto, come facevano i nostri nonni, il modo migliore è utilizzare gli spazi esterni della propria abitazione, con piccole colture che favoriscono questo riavvicinamento alla natura, contribuiscono al benessere psico fisico e danno soddisfazione personale. Fare l’orto in casa riporta l’uomo in una dimensione più naturale con i ritmi non veloci e stressanti del mondo tecnologico attuale. Nonostante tutto, per fortuna, la natura mantiene i suoi tempi, che in questo modo l’uomo può riscoprire e apprezzare. La pandemia ha certamente favorito e accelerato questa tendenza. Speriamo non sia solo un effetto contingente temporaneo, ma resti una buona abitudine degli italiani».

Quali sono i vantaggi di fare un orto in casa?

«Prima di tutto bisogna tenere conto della soddisfazione che si ottiene dal veder crescere e consumare prodotti seminati personalmente – sottolinea Gianluca Gorno, dell’Ufficio Tecnico della Franchi Sementi – Poi ci sono dei vantaggi in queste piccole produzioni. E’ più semplice coltivare in balcone o terrazzo perché i fattori ambientali sfavorevoli sono più controllabili: possiamo mettere al riparo le piante nel caso di forti piogge o grandinate, o se fa troppo caldo. Inoltre, le colture in vaso hanno un notevole valore ornamentale: è qualcosa di bello da vedere ed è appagante l’averlo fatto con le nostre mani. Possono anche avere un aroma gradevole, come nel caso del basilico, oltre che tenere lontane le zanzare. Quindi la coltivazione sul balcone aiuta il benessere psico fisico, è un sano passatempo rilassante. La soddisfazione non è solo nel risultato ma proprio nel farlo. Infine, può essere anche un’occasione di socializzazione, per il confronto e lo scambio di consigli, oltre che per una simpatica competizione con i vicini…».

Come affrontare questo hobby, soprattutto se senza esperienza?

«Una considerazione importante di cui tenere conto è che non bisogna demoralizzarsi se i risultati non sono immediatamente come ci aspettavamo, molte cose si imparano e si migliorano con l’esperienza. Spesso bastano piccoli accorgimenti. Stiamo trattando del materiale vivo, quindi possono sempre esserci dei problemi durante il loro ciclo vitale. Vale anche per me, dopo 30 anni di esperienza non si finisce mai di imparare e non mancano nuove sfide da affrontare».

Quali sono gli attrezzi necessari?

«Ognuno valuterà e sceglierà quanto spazio e tempo dedicargli, in base alle proprie disponibilità. La scelta principale ricade sul vaso: la larghezza standard di 40 cm va benissimo, adatta per spostare i vasi in caso di necessità. Per l’altezza, invece, dipende dal prodotto: un vaso da 20-25 cm è adatto per insalatine, ravanelli, basilico e in generale ortaggi a foglia che non hanno radici profonde; mentre è meglio un vaso alto 40-50 cm per pomodori, peperoni e carote, che hanno bisogno di più terra».

E per il terriccio?

«Il terriccio è reperibile da qualsiasi vivaista, che saprà consigliare per la scelta migliore. Teniamo presente che non siamo in campo aperto, quindi non ci sono i rischi e i pericoli esterni di un orto. Essendo il terriccio solitamente leggero, basta una semplice palettina da giardinaggio, al massimo una forchette a tre punte per smuoverlo. Inoltre, consiglio di innaffiare poco e frequentemente, poiché questa tipologia di terra trattiene poco l’acqua. Ribadisco che molte cose si imparano e migliorano con l’esperienza. Per chi volesse usarlo, poi, consiglio un concime idrosolubile da nebulizzare direttamente sulle foglie, per un più rapido assorbimento da parte della pianta. Operazione da effettuare, nei periodi più caldi, quando le temperature si abbassano».

Può essere utile coprire le piante, come con una piccola serra?

«Solo se si decide di seminare in anticipo e quindi serve creare un ambiente più caldo rispetto alla temperatura esterna».

Una lunga storia d’amore verso la natura

La Franchi Sementi è un’azienda storica nata nel 1783, tra le più antiche d’Europa:

«Abbiamo ritrovato documenti dell’epoca in cui Giovanni Franchi vendeva le sementi di piazza in piazza, e la tradizione di famiglia è continuata fino a noi, trasformandosi in un’attività industrializzata – ci racconta Giampiero Franchi, amministratore dell’azienda di Grassobbio – Da Bardi, in provincia di Parma, la famiglia si è trasferita a Bergamo nel 1920, divenendo una grossa realtà con la costruzione di un importante complesso».

L’attività è sempre stata gestita dalla famiglia:

«Anche se oggi siamo parte di un grosso gruppo internazionale con una presenza in oltre 70 Paesi nel mondo – aggiunge Franchi – Qui a Grassobbio selezioniamo le sementi, effettuiamo il controllo qualità e il confezionamento. La produzione avviene in diverse zone d’Italia, per ottenere specifiche tipologie di sementi in base al terreno e alla zona climatica. Ad esempio dal Piemonte arrivano i fagioli, dal sud le fave e le cime di rapa, mentre l’Emilia Romagna rimane la zona con le maggiori estensioni e il più alto numero di specie… In Italia siamo ormai fra i leader del settore e l’export è in continua forte crescita soprattutto nei Paesi balcanici, in Inghilterra, Stati Uniti d’America, Emirati Arabi, Sudafrica e Giappone…».

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