Meda celebra i suoi patroni con la cerimonia in latino
Il parroco don Claudio Carboni ha sottolineato la grande fede dei Santi Aimo e Vermondo.
Meda celebra i suoi patroni Aimo e Vermondo con una cerimonia in latino nella chiesa di San Vittore, dove sono conservate le loro spoglie.
Messa in latino per i patroni nella chiesa di San Vittore
Oggi, sabato 13 febbraio, è stata celebrata una Messa nella chiesa di San Vittore, presieduta dal parroco don Claudio Carboni. Una cerimonia molto sentita dai medesi, che in questa giornata ricordano i loro patroni, coloro che vengono considerati i fondatori della città. Le loro spoglie sono conservate proprio nella chiesa di San Vittore. Il parroco ne ha sottolineato la grande fede, la forza con cui hanno creduto in Dio e si sono affidati a Lui.
La cerimonia allietata dall'associazione cantori ambrosiani
La funzione, celebrata nella suggestiva cornice della chiesa di San Vittore, è stata allietata dall'associazione cantori ambrosiani, che promuove il canto ambrosiano e il canto sacro in genere con la pratica, lo studio, la celebrazione liturgica, l'esecuzione di concerti, rassegne ed eventi.
La leggenda dei Santi Aimo e Vermondo
Secondo una leggenda della tradizione devozionale, un giorno, mentre erano a caccia nei boschi intorno a Meda, Aimo e Vermondo, due nobili di Turbigo, si sarebbero trovati ad affrontare un branco di cinghiali particolarmente grossi e feroci che avrebbero preso a scavare alle radici dell'albero su cui i due avevano cercato di trovare rifugio. Vedendosi perduti dall'imminente cedimento della pianta, i due fecero voto di fondare sul luogo (dove già si trovava un capitello votivo dedicato a san Vittore) un monastero, e di ritirarsi a condurre una vita di preghiera: miracolosamente i cinghiali si sarebbero dileguati. Aimo e Vermondo fondarono il monastero promesso, dove trascorsero il resto della vita. Le loro spoglie sono tuttora conservate nella chiesa di San Vittore a Meda.