Giussano, offre lezioni di fitness e riceve molestie sul web
L'esperienza di un'istruttrice che ha creato un gruppo Facebook per aiutare altre donne

Giussano, offre lezioni di fitness e riceve molestie sul web
Messaggi sconci e foto osè
Si è messa in rete per promuovere il suo lavoro, ma anzichè clienti ha trovato solo tanti marpioni, poco interessati al fitness. E' la singolare vicenda che vede come protagonista Roberta Perlino, giussanese, istruttrice di fitness.
Tutto è nato durante il secondo lockdown, quando ha deciso di fare un corso di marketing online per «vendere» le sue lezioni di fitness in rete.
«Rimanendo a casa dal lavoro, ho pensato di lavorare da remoto. Ho seguito un corso di marketing online ed ho cominciato. Peccato che quelli che mi contattano, al 90% fanno i marpioni e al fitness sono del tutto disinteressati... - spiega - all’inizio ho dato poca importanza; a parte il fastidio - sono grande e vaccinata - li bloccavo e basta. Poi la mia carissima amica mi ha fatto notare che ci sono persone che non reagiscono come me, ragazze giovani o persone che non hanno il carattere forte che ho io e questi continui episodi possono creare loro problemi più seri. Non tutte sanno gestire frasi ammiccanti e complimenti pesanti, ci sono poi tante che si vedono spedire foto di organi genitali e simili, video volgari».
Ed ecco l'idea...
Ha creato un gruppo su Facebook, «Ma mi faccia il piacere», per difendere le donne da marpioni incalliti, provoloni senza ritegno e molestatori volgari che cercano in tutti i modi di «provarci», usando la rete e i social.
Un problema diffuso in rete, soprattutto da quando anche a causa dello smart working, tante usano più frequentemente il web. «E' una vera e propria piaga.... Facebook non ha mezzi per combattere queste cose, addirittura quando segnali, la voce molestie non esiste. Quindi ho pensato di creare un gruppo apposito dove le donne possono pubblicare e chiedere di segnalare».
Il gruppo è nato una decina di giorni fa, e conta già a 190 iscritti . «Nella pagina Facebook c’è un elenco con tutti i nomi delle persone “segnalate”, persone che hanno mandato foto oscene, che hanno rubato foto dai profili, gente segnalata per truffe online. Bloccare non basta, daranno fastidio a qualcun altro, bisogna segnalare in massa per fare chiudere i profili».
Polizia postale
Nel resoconto pubblicato dalla Polizia di Stato, a gennaio, relativo proprio all’attività della Polizia postale nel 2020 emerge un quadro molto chiaro.
Nella repressione dei reati di minacce e molestie, commesse anche attraverso i social network, sono stati 1.001 i casi trattati, con due persone arrestate e 270 denunciate.