I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale recuperano “Venere e amore” a 25 anni dal furto
Il dipinto era stato trafugato la notte tra il 17 ed il 18 gennaio del 1996 da un esercizio antiquariale milanese.
Il dipinto a olio su tela “Venere e amore”, attribuito all’artista napoletano Domenico Morelli (1826-1901), è stato recuperato dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza.
Recuperata l'opera "Venere e amore"
Il recupero dell’opera, delle dimensioni di 22x42,5 cm, è stato possibile grazie alle attività di controllo e alle mirate verifiche che il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) svolge sui cataloghi d’asta nazionali ed esteri.
L’indagine era stata avviata il 2 marzo 2020 dai Carabinieri monzesi su segnalazione dei militari della Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, che gestisce la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo. I Carabinieri del Reparto specializzato dell’Arma avevano individuato il bene in vendita presso una casa d’aste romana.
I primi accertamenti condotti dallo speciale Nucleo brianzolo hanno permesso di appurare che il bene era effettivamente quello trafugato, insieme ad altri, la notte tra il 17 ed il 18 gennaio 1996 da un esercizio antiquariale milanese. Nel corso delle investigazioni è quindi emerso che un privato romano aveva commissionato la vendita del bene d’arte alla casa d’aste capitolina.
Il dipinto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato restituito al legittimo proprietario.
Riceve in eredità dei reperti archeologici, i Carabinieri recuperano un’anfora e una kylix antichissime
L'operazione portata a termine dal reparto monzese arriva a pochi giorni dalla notizia di un'altra attività svolta dal Nucleo brianzolo. La scorsa settimana infatti i Carabinieri hanno recuperato un’anfora etrusco-corinzia, con decorazione geometrica a fasce sovrapposte e motivo vegetale stilizzato sulla spalla, risalente al VII-VI secolo a.C., e una kylix magno-greca (una coppa da vino) a vernice nera con stampiglie sul fondo, databile tra il IV ed il III secolo a.C.