Aveva investito e ucciso un ciclista: patteggia nove mesi
La decisione del Gup di Como per l'automobilista 82enne che aveva travolto il 78enne Mario Monti. L'incidente a Inverigo il 5 gennaio scorso.
In auto aveva investito e ucciso un anziano ciclista di Seregno. R.G.G., 82enne milanese, ha patteggiato nove mesi di reclusione con pena sospesa. L'istanza è stata accolta dal Gup del Tribunale di Como, Andrea Giudici.
Aveva investito e ucciso un ciclista, patteggia nove mesi
Il Gup del Tribunale di Como, Andrea Giudici, nella mattinata di oggi - mercoledì 17 febbraio - ha accolto l’istanza di patteggiamento a 9 mesi di reclusione, con pena sospesa, per R.G.G.. Il milanese di 82 anni, lo scorso 5 gennaio, con l'auto aveva travolto e ucciso ad Inverigo il ciclista Mario Monti, 78enne di Seregno. L'incidente mortale in via Don Gnocchi in mattinata. La vettura aveva sfiorato e poi travolto la bicicletta del seregnese, che viaggiava regolarmente sulla destra della corsia di marcia, come ha confermato la consulenza tecnica del pubblico ministero.
L'automobilista non si era accorto del ciclista
L'automobilista milanese non si era nemmeno accorto dell'accaduto ma erano stati i Carabinieri, giunti sul posto, a informarlo dell'incidente. L’anziano investitore si era giustificato con i militari dell’Arma dicendo di essere stato abbagliato dal sole e di aver perso il controllo dell’auto a causa di un cordolo: tesi rigettate dagli stessi carabinieri che, nei rapporti di servizio, avevano evidenziato la mancanza dei cordoli a bordo strada e, in quel momento, il sole era alle spalle rispetto alla direzione di marcia.
Il ricordo del seregnese scomparso
I familiari della vittima sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, con sede anche a Monza. La morte di Mario Monti ha lasciato sgomenti parenti e amici: “Era un uomo solare, socievole e sorridente con chiunque - commenta Fernando Rosa, responsabile di Giesse Monza - Tutti lo ricordano in sella alla sua amata bicicletta, che è sempre stata la sua grande passione. Quella di Mario è l’ennesima perdita di un ciclista che si sarebbe potuta evitare, rispettando le regole basilari della circolazione stradale”.