Zona arancione, chiuse le aree gioco in parchi e giardini
Il sindaco Concetta Monguzzi oggi ha firmato l'ordinanza che prevede il divieto di accesso a tutti gli spazi pubblici all'aperto
Con il ritorno della Lombardia in zona arancione a Lissone vietati gli accessi a tutte le aree gioco presenti nei giardini e nei parchi nei rioni della città.
Zona arancione, parchi chiusi
Il sindaco Concetta Monguzzi oggi, giovedì 4 marzo, ha firmato un'ordinanza con la quale disciplina gli accessi alle aree verdi, ai giardini pubblici e alle aree gioco presenti in città.
L'ordinanza, che resterà in vigore fino al 14 marzo 2021 incluso, prevede la chiusura di tutti i parchi, ville, giardini e aree verdi comunali, aree attrezzate per lo sport siano essi dotati o meno di servizio di apertura e chiusura (compreso bosco urbano e laghetto di via Bottego a Bareggia), anche per svolgere attività motoria.
E’ infatti interdetto l’accesso alle aree giochi e lo svolgimento nelle aree verdi di qualsiasi attività ludica e ricreativa. Tutti gli spazi in cui è previsto il divieto di accesso e di utilizzo saranno debitamente recintate dagli uffici e dal Comando della Polizia locale. Le disposizioni non si applicano alle persone con disabilità.
Previste multe salate
Per l’inottemperanza dell'ordinanza firmata dal primo cittadino è prevista, ai sensi dell’articolo 3 del Decreto Legge 19 del 25 marzo 2020, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 a 3mila euro.
Oltre alle aree verdi, nei giorni scorsi ha richiuso i battenti anche il Museo d'arte contemporanea di viale Elisa Ancona. Le attività artistico-didattiche saranno garantite in modalità streaming.
A Monza: Parco aperto e aree gioco "off limits"
A Monza il sindaco Dario Allevi ha confermato che il Parco di Monza e i giardini pubblici resteranno aperti, mentre verranno chiuse le 50 aree gioco sparse in città come previsto dall’ordinanza regionale.
Su disposizione di Regione Lombardia da domani 5 marzo e fino al 14 marzo il territorio lombardo entrerà in zona “arancione rafforzato”, pertanto le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse, ad eccezione di nidi e micronidi.
Appena ho saputo della decisione di Regione Lombardia in tarda mattinata, ho chiesto di posticipare la chiusura delle scuole dell’infanzia e di quelle primarie almeno a lunedì 8 marzo, questo per consentire alle famiglie di avere un tempo minimo per organizzarsi. Purtroppo mi è stato risposto che non c’era più tempo per modificare l’ordinanza.
Questo il commento a caldo di Allevi che è anche responsabile del Settore Istruzione e Politiche Educative di Anci.
In città rimarranno quindi a casa circa 10mila studenti, di cui 6mila della scuola primaria e oltre 4mila di quella secondaria di primo grado, compresi gli istituti paritari.
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