Giro di vite

Il Comune di Caponago dichiara guerra alla pubblicità abusiva

Nei giorni scorsi sono stati sequestrati dalla Polizia locale alcuni supporti pericolanti e sprovvisti di regolari permessi

Il Comune di Caponago dichiara guerra alla pubblicità abusiva
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Il Comune di Caponago dichiara guerra alla pubblicità abusiva. Nei giorni scorsi alcuni supporti per la cartellonistica sono stati sequestrati e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Il Comune di Caponago dichiara guerra alla pubblicità abusiva

Pali e cartelloni pubblicitari posizionati in malo modo e, per di più, senza regolari permessi. Sono finite davanti alla Procura le strutture sequestrate nei giorni scorsi dal Comune di Caponago, che di fatto ha dichiarato guerra ai furbetti della pubblicità attivi da tempo in paese e dintorni. Le piantane, posizionate lungo viale Monza, sono comparse letteralmente dalla sera alla mattina una settima fa, con grande stupore delle istituzioni, che subito si sono attivate per smantellare i supporti pericolanti e abusivi.

Contromisure tempestive

Per scongiurare altri episodi simili l'Amministrazione comunale intraprenderà una serie di misure restrittive, tra cui anche un nuovo regolamento comunale sulla pubblicità e cartellonistica. Non è infatti la prima volta che sul territorio di Caponago spuntano strutture di questo genere sprovviste delle regolari autorizzazioni. Già nel 2017 e nel 2019 l’Amministrazione aveva avuto a che fare con episodi simili, sia lungo viale Monza, sia lungo la SP215 proprio all’ingresso del paese, e anche in quelle circostanze aveva proceduto con la rimozione forzata dei pali e dei supporti.

«Da tempo stiamo combattendo una feroce battaglia contro questo genere di irregolarità che purtroppo si verificano sempre più di frequente a Caponago e non solo - spiega il sindaco Monica Buzzini - Tutte le strutture sulle quali sono installati avvisi e promozioni, al di là del pagamento della tassa sulla pubblicità, devono essere autorizzate e rispettare il regolamento edilizio comunale. Il rischio è che pur pagando le agenzie di pubblicità, la stessa risulti essere abusiva. In tal caso viene sequestrata e avviato un procedimento penale».

 

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