Emergenza Covid

Ricoveri superano quota 200: "Il picco è atteso per il 20 marzo"

Il San Gerardo sta riconvertendo reparti per la terza volta. Il sindaco di Monza Dario Allevi: "Dobbiamo resistere"

Ricoveri superano quota 200: "Il picco è atteso per il 20 marzo"
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Al San Gerardo di Monza ricoveri in aumento e reparti che, per la terza volta, vengono convertiti per far fronte all’emergenza. E ora la speranza, oltre che nella campagna vaccinale, è tutta riposta nei calcoli dei tecnici che hanno previsto il picco per il 20 marzo. "Poi la situazione dovrebbe migliorare", ha affermato con cautela il sindaco Dario Allevi.

"Ricoveri in aumento, il picco è vicino"

"Dobbiamo tenere duro ancora per un po’ - ha rimarcato il primo cittadino - Per ora i numeri restituiscono un quadro allarmante. Al San Gerardo, dai 148 ricoveri di domenica scorsa, si è passati a 208 in una settimana. Di questi, 20 sono in terapia intensiva". Numero che, ha spiegato il sindaco, inizia a essere problematico. Tanto che l’ospedale ha cominciato, per la terza volta, a riorganizzarsi. "Otto reparti sono già stati riconvertiti a reparti Covid. Con tutto ciò che ne consegue per quanto riguarda le visite ambulatoriali e gli interventi chirurgici".

I dati Covid a Monza

"In media, questa settimana, a Monza abbiamo avuto 51 nuovi casi al giorno", ha spiegato. Dato che in tutta la Provincia ha raggiunto quota 402. "I numeri sono peggiorati rispetto a quelli della settimana precedente, che già erano brutti". Dati che preoccupano, ma che non hanno spinto il sindaco a prendere decisioni drastiche come invece era successo lo scorso anno. "Ho deciso di seguire l’ordinanza regionale senza ulteriori inasprimenti. Lo scorso anno avevo chiuso anticipatamente il Parco, cosa che non ho fatto ora e la medesima decisione l’ho presa per le aree verdi, a eccezione delle aree gioco che invece sono state transennate".

Una scelta, quella di non interdire l'accesso a Parco e giardini, dettata dal fatto che "se usati responsabilmente, cosa che sono convinto che i monzesi faranno, possono costituire una valvola di sfogo. Le persone, dopo un anno di restrizioni, sono stanche, lo stato psicologico è diverso rispetto allo scorso anno, quando non conoscevamo per niente il Covid. Per questo sono amareggiato per la decisione di chiudere le scuole. Ho dovuto seguire quanto messo nero su bianco nell’ordinanza regionale. Ma avevo almeno chiesto per per le materne e le elementari ci fosse una proroga fino a lunedì per fare in modo che i genitori si organizzassero. Purtroppo così non è stato. Sono amareggiato perché nelle nostre scuole c’erano solo casi sparuti. Le scuole dovrebbero essere le ultime a chiudere e le prime a ripartire".

 

 

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