Situazione urbanistica

Nuove costruzioni nell'ambito del Piano RU3 a Lissone: “Il Comune non ha mezzi per intervenire, scontiamo scelte del passato”

Il sindaco Concettina Monguzzi e l'assessore Antonio Erba tornano a parlare della situazione urbanistica in via don Bernasconi.

Nuove costruzioni nell'ambito del Piano RU3 a Lissone: “Il Comune non ha mezzi per intervenire, scontiamo scelte del passato”
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Il Sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, e l’assessore alla Pianificazione territoriale, Antonio Erba, in una nota a margine delle notizie circa l’evolversi della situazione urbanistica in via don Bernasconi e la successiva petizione lanciata on-line per chiedere di “salvare il pratone”.

Nuove costruzioni nell'ambito del Piano RU3 a Lissone: “Il Comune non ha mezzi per intervenire"

“L’attenzione alla riduzione del consumo di suolo è dimostrata nei fatti dai due mandati amministrativi che hanno preso il via dal 2012, come dimostrano scelte coraggiose assunte dall’attuale e dalla precedente Amministrazione Comunale in fortissima discontinuità col passato. Vi sono però dei diritti concessi ai privati prima del 2012 che il Comune non può in alcun modo né ledere, né limitare. Guardiamo con attenzione l’evolversi della situazione relativa al “pratone” di via don Bernasconi nell’ambito del Piano integrato d’intervento numero 15 che concede volumetria anche in zona RU3, dove con decisione del Consiglio Comunale del 29 settembre 2011 è stato approvato un Piano che consente entro il 2024 all’operatore di costruire ulteriori metri cubi di volume. Attualmente, è stata presentata una richiesta di permesso di costruire per un edificio di 5 piani per una volumetria di 4.566 metri cubi”.

A seguito dell’approvazione del Piano integrato d’intervento n. 15 (Stazione) da parte del Consiglio comunale da cui originano le domande di permesso di costruire fra cui quelle di via Don Bernasconi, via Nobel e via Donatello oltre all’intervento edilizio principale di via Guidoni - spiega l'Amministrazione comunale in una nota - la Giunta Comunale nel 2011 aveva inoltre sottoscritto una convenzione riconoscendo al privato i diritti edificatori, contratto che è di fatto vincolante per tutte le Amministrazioni che si succedono e che pertanto impedisce all’attuale Giunta ogni margine di manovra.

La decisione del Tar

Al proposito - si legge ancora nella nota - l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Monguzzi nel 2013 aveva preso la decisione di annullare il piano dichiarandolo decaduto, ma il Tar Regionale aveva invece accolto il ricorso dell’operatore annullando la delibera che cancellava il piano.

"Scontiamo scelte del passato”

“Nelle scorse ore ci siamo confrontati con le promotrici della petizione on-line che ci sentiamo di sottoscrivere nell’intento, ma il Sindaco o la Giunta non hanno il potere per annullare una decisione presa dal Consiglio Comunale, seppur assunta nel 2011 - aggiungono - Nell’area, rimangono ancora alcune migliaia di metri cubi di volumetria a disposizione degli operatori, un diritto inalienabile che scadrà nel 2024. È questa la dimostrazione di come la pianificazione territoriale abbia un riflesso nel medio e nel lungo periodo e possa comportare degli impatti sul territorio anche in momenti molto successivi a quelli dell’approvazione. La responsabilità di quelle scelte appartiene a chi ha governato questa città prima del 2012”.

La possibile edificazione del "pratone"

In virtù del Piano integrato in cui è ricompresa anche la possibile edificazione del “pratone”, prima del 2012 con delibere di Consiglio Comunale venne concesso al privato di edificare una volumetria di 97.000 metri cubi suddivisi
fra area stazione, via Donatello, via Nobel e via Don Bernasconi. Con propri atti, l’Amministrazione Monguzzi è riuscita a ridurre il totale delle metrature concedibili a 84.000, in luogo dei 12.000 metri cubi che sarebbero stati
ammissibili secondo il vigente PGT di allora, senza l’approvazione del PII. Dal 2000 al 2012 risultano approvati 12 Piani Integrati di Intervento, per una volumetria complessiva di circa 268mila metri cubi. Di questi 268mila metri
cubi, 160mila sono in incremento rispetto a quanto prevedeva l’allora Piano regolatore. La popolazione residente è passata dai 34.482 cittadini del 2001 ai 44.585 del 2012; negli ultimi 9 anni (2012-2021), l’incremento si è ridotto a circa 2mila unità.

Comune in prima linea contro il consumo di suolo

“La mia Amministrazione Comunale ha messo in atto tutti gli strumenti possibili per contrastare in maniera significativa il consumo di suolo e salvaguardare il territorio della città di Lissone - aggiunge il Sindaco - Penso in particolare nel 2017 all’approvazione del nuovo Piano di governo del territorio con la riduzione da 31 a 2 degli ambiti di trasformazione precedentemente previsti e alla trasformazione in aree agricole di aree già previste come edificabili ed inserite nel precedente Pgt per un totale di oltre 360mila metri quadri di territorio preservato da urbanizzazione. Laddove era possibile intervenire, lo abbiamo fatto ad esempio cancellando l’Ambito di trasformazione AT7 di Santa Margherita che prevedeva la costruzione di ben 12 palazzi in un terreno vergine, al fianco della strada che unisce la frazione al Centro città".

"Abbiamo aderito al Parco Grubria - aggiunge il sindaco - con salvaguardia di aree verdi per 1,6 milioni di metri quadrati di aree verdi. Purtroppo, per il Piano relativo all’RU3, abbiamo dovuto prendere atto di decisioni precedenti al 2012, a fronte delle quali il Comune non aveva e non ha alcun mezzo per poter intervenire. Ci sentiamo di condividere le ragioni che hanno portato alla petizione on line, dove riscontriamo la filosofia della tutela del suolo che questa Amministrazione Comunale ha attuato anche riducendo laddove possibile l’indice di edificabilità e incentivando le ristrutturazioni e il recupero di immobili già oggi presenti”.

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