Uno studio internazionale, che coinvolge anche Desio, indaga il rapporto tra andamento dei pollini e infezione da Covid
E' stato scoperto che l’incremento della concentrazione dei pollini è associato un aumento della frequenza di infezioni da SARS-CoV-2.
E’ stato pubblicato in questi giorni su Proceedings of the National Academy of Sciences (rivista tra le più autorevoli a livello internazionale), un importante lavoro scientifico che ha indagato il rapporto fra andamento dei pollini e infezione da Covid-19.
Andamento dei pollini e infezione da Covid: uno studio internazionale coinvolge anche Desio
Lo studio è, ad oggi, il più ampio al mondo dedicato al Covid. Ha coinvolto 31 paesi di 5 continenti diversi e ben 130 centri di monitoraggio di cui solo 8 italiani. Tra questi il Centro di Monitoraggio Aerobiologico MB1 facente capo alla struttura di Medicina del Lavoro, Igiene e Tossicologia Industriale e Ambientale dell’Ospedale di Desio.
La struttura diretta da Paolo Mascagni è sede della scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università dell’Insubria e titolare dell’analogo insegnamento all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.
Posta sul tetto dell’ospedale, la centralina di captazione dei pollini ha fornito (e continua a fornire attraverso il bollettino pollinico settimanale) i dati che sono stati quotidianamente analizzati dal personale della stessa Unità Operativa di Desio e comunicati alla rete di monitoraggio pollinico internazionale, nazionale e regionale.
Le ipotesi e i risultati
“L’ipotesi dello studio, poi pubblicato – spiega Paolo Mascagni - era la seguente: è noto che la coesposizione al polline aerodisperso aumenta la suscettibilità alle infezioni virali respiratorie, indipendentemente dallo stato di allergia. Quando è stata avviata la ricerca ci siamo interrogati nella comunità scientifica se questo potesse essere vero anche per le infezioni da SARS-CoV-2”.
Sono state così indagate le relazioni tra tassi di infezione da SARS-CoV-2 e concentrazioni di polline, insieme con umidità, temperatura, densità di popolazione ed effetti dei lockdown.
“E’ stato scoperto con sorpresa – aggiunge Mascagni - che l’incremento della concentrazione dei pollini si è associato ad un aumento della frequenza di infezioni da SARS-CoV-2, mentre un decremento della esposizione a pollini ha determinato un effetto simile a quello del lockdown nella diminuzione dei contagi”.
La struttura di Medicina del Lavoro, Igiene e Tossicologia Industriale e Ambientale dell’ASST della Brianza è centro di riferimento regionale per l’allergologia professionale ed ambientale. E’ in grado di offrire elevati standard diagnostici (fino al terzo livello diagnostico, anche attraverso i test di provocazione specifica) e terapeutici. Con la partecipazione a questo prestigioso studio si conferma l’elevato standard qualitativo
mantenuto nella struttura e l’eccellenza del suo personale.