Nasce il Fondo per salvare la cupola della Basilica di Desio
Occorre sostituire le circa 28 mila scandole in ardesia che la ricoprono, ammalorate dal tempo. Ecco come fare una donazione.
Un fondo a cui tutti possono contribuire per poter "salvare" la cupola della Basilica di Desio, punto di riferimento materiale e spirituale della città. La struttura infatti necessita di un radicale intervento di manutenzione: occorre infatti sostituire tutte le circa 28 mila scandole in ardesia che la ricoprono, ammalorate dagli agenti atmosferici e dagli effetti del tempo.
Nasce il Fondo per salvare la cupola della Basilica di Desio: tutti possono contribuire
Per proteggere la cupola e riportarla al proprio splendore servono circa 800.000 euro. E, per aiutare la Parrocchia desiana a raccogliere le necessarie risorse per effettuare l’intervento, è stato istituito un Fondo presso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, a cui ognuno può contribuire con una donazione.
“Per la Fondazione MB nasce una nuova, significativa collaborazione con una storica realtà del territorio - ha commentato il presidente Giuseppe Fontana -. La costituzione di un Fondo rappresenta un’importante attività finalizzata alla promozione della cultura del dono, soprattutto se si ha a cuore una causa particolare. Il Fondo rappresenta una sorta di fondazione nella fondazione: in questo caso, l’appello si rivolge all’intera Comunità”.
Come donare
È possibile sostenere il Fondo con una donazione online direttamente sul sito della Fondazione MB oppure con un bonifico intestato alla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza (Iban: IT03 Q05034 20408 000000029299 e Causale: Cupola Basilica Desio – Erogazione liberale per
il restauro della cupola).
I lavori già fatti e il programma
Il programma dei lavori prevede la rimozione e la sostituzione delle circa 28 mila scandole in ardesia che ricoprono la cupola. L’intervento nel suo insieme è strutturato in due annualità. Nella prima fase, già conclusa, si sono svolte le ricerche, le analisi e la progettazione per ottenere le autorizzazioni della Diocesi di Milano e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Nelle prossime settimane si darà inizio all’opera, per realizzare la quale si prevedono circa otto mesi di lavori. Nel frattempo si è costituito un gruppo di lavoro che ha il compito di coordinare diverse iniziative che
hanno l’obiettivo di sensibilizzare parrocchiani, cittadini e mondo imprenditoriale nella raccolta fondi.
"Un progetto ambizioso per il futuro del territorio"
“Nei secoli passati l’imponenza di alcune chiese permetteva che fossero viste da lontano, quasi un punto di riferimento materiale e spirituale per pellegrini e viaggiatori di ogni tipo - ha dichiarato il parroco, Monsignor Gianni Attilio Cesena -. Così doveva essere il Duomo di Milano e così probabilmente i nostri padri hanno immaginato, pur in epoche diverse, la Basilica di Desio con la sua cupola. Oggi anche le grandi costruzioni sembrano soffocare nel vortice della città, ma mantengono intatta la loro funzione: nelle fatiche dei giorni, offrire a credenti e non credenti, a cittadini e ospiti, l’occasione di trovare un’oasi di preghiera, di riflessione e di pace. Per custodire questa ricchezza e trasmetterla a chi verrà dopo, osiamo stendere la mano e chiedere a tutti di contribuire, come fu un tempo, a mantenere e rinnovare la copertura della cupola della nostra Basilica. La collaborazione con Fondazione della Comunità di Monza e della Brianza è una modalità qualificata di condividere un ambizioso progetto per il futuro del territorio”.
La storia della Basilica di Desio
La Basilica dei SS. Siro e Materno ha origini antiche. La chiesa primitiva, intitolata ai Santi
Siro e Materno, venne fatta edificare nel VII secolo da San Giovanni Buono. Nel 1652 iniziarono i lavori per la nuova chiesa parrocchiale. L’apertura al culto avvenne solo il 31 ottobre 1736. Dopo alterne vicissitudini, nel 1891 iniziarono i lavori di ampliamento. La Basilica attuale fu consacrata il 26 agosto 1895 dal Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari. Al rivestimento di ardesia del tipo “a squame” (scandole) si deve la caratterizzazione della plasticità della cupola. Nel 1976 venne smantellata la sua copertura e si fece una verifica della struttura in legno sottostante, che venne sostituita con circa 40 metri cubi di materiale nuovo. Venne rifatto il manto in scandole di ardesia fissate con chiodi di acciaio.