Cinema, musei e teatri verso il primo weekend di riapertura
La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata con un massimo di mille posti all'aperto e 500 al chiuso.
Dopo un lunghissimo periodo di 'chiusura forzata', si avvicina il primo week end con l'apertura, seppur ridotta di cinema, musei e teatri. A commentare il particolare momento che vivono queste realtà è Stefano Bruno Galli, assessore all'Autonomia e Cultura della Regione Lombardia.
Cinema, musei e teatri verso il primo weekend di riapertura
"C'è stata una grande sofferenza durante il periodo del lockdown per i luoghi e le istituzioni culturali della Regione. La riapertura - spiega l'assessore - è stata recepita dal comparto con grande entusiasmo. Ci sono ancora delle criticità, ma anche degli aspetti positivi come, per esempio, l'accesso degli spettatori nell'ordine del 50% dei posti a sedere. Certo, il limite dei mille posti è vincolante, soprattutto per i teatri più grandi. Gli accessi dovrebbero essere definiti teatro per teatro, anche perché sono pure condizionati dalla conformazione architettonica delle sale. Così come il coprifuoco delle 22 impedisce un'efficace programmazione serale".
La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori, per quanto riguarda cinema, teatri e concerti, non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Gli aiuti
"Numerosi sono stati gli interventi che la Regione ha messo in campo per questo importante comparto. Abbiamo iniziato lo scorso anno - aggiunge Stefano Bruno Galli - con l'anticipo dei contributi di gestione e sostenuto la programmazione estiva all'aperto. Poi, siamo intervenuti allargando la platea dei ristori. Nelle prossime settimane ci concentreremo sul rilancio, cercando di convogliare più risorse possibili".
"Questo è un momento creativo dal punto di vista dello spettacolo, bisogna ripensarlo e riprogettarlo, abbandonando gli schemi tradizionali e consolidati. Dovremo rispondere ai nuovi canoni, per esempio proponendo spettacoli più brevi per riportare i cittadini lombardi nei teatri, musei e cinema, a cominciare delle ore pomeridiane". "Regione Lombardia - conclude l'assessore Galli, rivolgendosi alle imprese del settore - non vi ha lasciati soli e non vi lascerà mai soli".