La Provincia frena il consumo di suolo
Adottata la variante al Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale.
La Provincia frena il consumo di suolo. Adottata la variante al Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale, ai sensi della Legge regionale.
La Provincia frena il consumo di suolo
Il Consiglio provinciale ha adottato la variante del Ptcp per l’adeguamento alla soglia di consumo di suolo ai sensi della Legge Regionale 31/2014. La Provincia punta ad una riduzione delle previsioni pari al 45% per la destinazione residenziale e del 40% per le “altre” destinazioni (commerciali, produttive...).
In termini assoluti ciò dovrebbe portare ad una riduzione delle previsioni entro il 2025, stimata in 4.150.000 metri quadrati circa. L’incidenza sull’attuale indice di consumo di suolo sarà pari a circal’1% .
Tenuto conto che la superficie urbanizzata allo stato di fatto è stimata al 51% della superficie territoriale provinciale, con la possibilità di estensione fino al 54%, è sul rimanente 3% (corrispondente alla stima del suolo libero incluso nella superficie urbanizzabile allo stato di fatto) che di fatto la riduzione sopra rappresentata incide prevalentemente.
L'intervento di presidente e vice
“Come sappiamo la Brianza presenta un tessuto fortemente urbanizzato con un consumo di suolo tra i più alti d’italia: l’immagine che abbiamo sempre usato è quella di un campo da calcio che ogni giorno viene fatto sparire. Il lavoro che è stato fatto per arrivare a questa proposta parte da un’analisi dello stato attuale che significa un territorio consumato al 51% con ancora un margine pari al 3%, in base agli interventi urbanistici approvati, su cui si può ancora, prevalentemente, intervenire. Il nostro obiettivo è di arrivare al 2025 con una riduzione pari all’1% per passare dall’attuale 54% al 53%: sembra un valore piccolo ma nei numeri equivale ad un terzo della superficie urbanizzabile”, ha spiegato il vicepresidente Riccardo Borgonovo, con delega alla Pianificazione territoriale, nell'illustrare la variante.
“Per arrivare a questa proposta – ha aggiunto il presidente Luca Santambrogio - abbiamo definito un metodo pragmatico e basato sull'analisi di dati concreti provenienti da Regione e Comuni, tenendo conto di quanto già ridotto in questi anni da parte di alcuni Comuni. Abbiamo perseguito una logica di corresponsabilità con i Comuni, condividendo da subito il lavoro di analisi degli uffici della Provincia, tenendo tuttavia conto, che il lavoro più specifico di scelta delle aree da ridurre nei PGT spetta ad ogni singolo Comune. Gli indici determinati dal PTCP non sono rigidi e possono essere declinati in base alle esigenze dei singoli comuni, attraverso criteri di premialità ed adattabilità alle singole specificità territoriali e. non ultimo, consentendo ai Comuni, di poter adottare anche principi di solidarietà, principalmente nell’ambito delle 10 aree (QAP) in cui è stato suddiviso il territorio provinciale.”
Uno strumento per 55 Comuni
La proposta di variante approvata in Consiglio provinciale (con voto favorevole della maggioranza del centrodestra e astensione della minoranza del centrosinistra) conferma le strategie generali, l’impianto e la struttura progettuale del vigente Ptcp, apportando i correttivi e i miglioramenti necessari al fine di rispondere all’adempimento normativo regionale della LR 31/14.
Il principale obiettivo è il contenimento del consumo di suolo, sia per gli aspetti quantitativi attinenti al controllo delle previsioni insediative - progressiva riduzione del consumo di suolo, fino al raggiungimento dell’obiettivo zero consumo – sia attraverso integrazioni di contenuto – dare priorità a interventi di rigenerazione urbana e territoriale; riqualificazione territoriale prioritariamente volta alla de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione dei suoli degradati.
Quindi “valorizzazione dei servizi ecosistemici e sostegno alla rigenerazione territoriale e alla riqualificazione dei suoli”, che si concretizza nel nuovo art. 48 attraverso l’obiettivo specifico di valorizzare i Plis quali servizi ecosistemici a valenza territoriale.
Infine, inserimento di azioni positive per incentivare i 55 Comuni che formano la Provincia di Monza e della Brianza ad attuare le riduzioni.
(Il resoconto del dibattito in Aula sul Giornale di Monza e sugli altri settimanali del Gruppo Netweek della Provincia di Monza e della Brianza in edicola da domani, martedì 4 maggio)