Antonino Brambilla torna a processo sul caso Bricoman
La Suprema Corte ha riaperto così il processo a carico dell'ex vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza ma limitatamente al pagamento che Brambilla aveva ricevuto per la stesura della convenzione del Piano per la realizzazione del punto vendita Bricoman in via Marengo
Nuova tegola per Antonino Brambilla, classe 1946, avvocato ed ex consigliere comunale a Carate Brianza. La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale annullando di fatto la sentenza che lo aveva assolto in Appello dalle accuse di corruzione sulle vicende legate al Piano di governo del territorio. La Suprema Corte ha riaperto così il processo a carico dell'ex vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza ma limitatamente al pagamento che Brambilla aveva ricevuto per la stesura della convenzione del Piano per la realizzazione del punto vendita Bricoman in via Marengo. La Cassazione ha invece ritenuto inammissibile il ricorso della Procura generale di Milano contro l'assoluzione per l'altro capo di imputazione, quello legato alle presunte dazioni corruttive sul terreno di via Tagliamento. Nella vicenda erano stati coinvolti altri professionisti e imprenditori tutti assolti, come lo stesso Brambilla, perché il fatto non sussiste. Confermata la condanna a un anno e 8 mesi per Calogero Miceli, ex assessore a Desio, accusato di avere intascato una mazzetta da 30 mila euro per un terreno in via Padova.
"Una decisione inattesa perché il ricorso della Procura era molto generico", ha dichiarato il legale di Brambilla, Luca Ponzoni.
Condannato in primo grado a Monza e assolto in Appello per l'avvocato caratese ora si riapre dunque il processo. L’inchiesta era nata dalle perquisizioni effettuate nell’ufficio dell’imprenditore siciliano Paolo Vivacqua, ammazzato a Desio nel novembre 2011. Una prima tranche dell’inchiesta, condotta all’epoca dal pm Donata Costa, aveva portato ad una serie di condanne ad imprenditori e politici (l’ex consigliere comunale di centrodestra Maurizio Altobelli, lo stesso che aveva fatto dichiarazioni in merito alla dazione di una tangente allo stesso Brambilla).
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