Il Presidente del Consiglio Regionale: “E’ il momento di dire stop al coprifuoco”
Fermi: "Nella sola Lombardia il numero di vaccini somministrati supera i 4 milioni: è arrivato il momento di riaprire".
Nei prossimi giorni sarà convocata la cabina di regia a Roma per decidere se mantenere, far slittare o eliminare il coprifuoco. Su Facebook, il Presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi non ha dubbi: “E’ arrivato il momento di dire stop”.
Coprifuoco, nei prossimi giorni la cabina di regia
Dovrebbe tenersi fra domani, martedì, e mercoledì la cabina di regia a Roma chiamata a fare un primo “check” sul coprifuoco e sull’allentamento delle restrizioni sulla base dei dati raccolti dal 26 aprile. Una riunione molto attesa e su cui vertono le speranze di interi settori economici. Tra questi sicuramente la ristorazione che spera di veder eliminato il coprifuoco e, magari, anticipato il via libera al servizio al chiuso. Ma anche il mondo dei matrimoni e delle cerimonie e dello sport, con le palestre che incrociano le dita per una riapertura anticipata delle strutture al chiuso per ora fissata al primo giugno.
Fermi: “E’ il momento”
A spingere per l’addio al coprifuoco anche le Regioni, soprattutto quelle più turistiche. E, non è certo un mistero, la Lombardia. A rimarcarlo un post del Presidente del Consiglio Alessandro Fermi:
“Nella sola Lombardia il numero di vaccini somministrati supera i 4 milioni: è arrivato il momento di riaprire, in sicurezza, per far ripartire l’intera economia”.
Nel messaggio su Facebook, Fermi evidenzia anche che il superamento del limite delle 22 “garantirebbe” 11,2 miliardi di introiti al turismo, ricordando che per 170mila esercizi pubblici le attività serali rappresentano l’80% del fatturato, oggi fortemente eroso dal divieto di circolazione.
Sette mesi di coprifuoco
La Lombardia è stata la prima regione ad attivare il coprifuoco come strumento di contrasto dell’epidemia, sette mesi fa. Il primo giorno è stato il 22 ottobre, e l’ora “x” scattava alle 23. L’alba della “seconda ondata”, che tornò a mettere in seria difficoltà la sanità lombarda.
“Da diverse settimane il numero dei nuovi ricoverati è in forte diminuzione ed è a livelli inferiori rispetto a quando, lo scorso ottobre, è iniziato il coprifuoco”, ricorda Fermi.
Fare un confronto è difficile, perché il numero dei nuovi ricoveri giornalieri ad ottobre non veniva reso pubblico (ci si limitava al saldo fra nuovi ingressi e dimissioni). Ora, nelle tabelle della Protezione Civile, sì. Ieri ad esempio, 9 maggio, ci sono stati 24 nuovi ingressi in terapia intensiva, il giorno prima 13. Ma la situazione, almeno dal punto di vista dei numeri assoluti, non è migliore: in Lombardia al 22 ottobre si contavano infatti 156 ricoveri in terapia intensiva e 1.685 ricoverati con sintomi non in terapia intensiva. Ieri, 9 maggio, in Lombardia si contavano 492 ricoverati in terapia intensiva e 2.726 ricoverati non in terapia intensiva.