Lutto a Lissone

Il Covid si è preso anche lo storico Alpino e socio del Cai

L'82enne Tarcisio Ronzoni era una delle figure chiave sia per le Penne nere che per il sodalizio di via Statuto

Il Covid si è preso anche lo storico Alpino e socio del Cai
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Il Covid 19 si è portato via un altro pezzo della storia di Lissone. Le sezioni del Cai e degli Alpini si preparano a dare l'ultimo saluto a una delle loro guide storiche.

Il Covid si è preso anche Ronzoni

Un uomo dal cuore d’oro, sempre pronto a mettersi a disposizione di chi aveva bisogno e di chi si trovava in difficoltà. Anche l’82enne lissonese Tarcisio Ronzoni domenica ha perso la sua battaglia contro il coronavirus.

Un lissonese doc, figlio di una famiglia di falegnami e falegname a sua volta, era una delle colonne portanti del Gruppo Alpini di via Santa Margherita e della sezione Cai di Lissone in via Statuto.

Caro Tarcisio, la preghiera dell'Alpino che leggevi sempre tu durante le ricorrenze, purtroppo questa volta dovrà essere letta per te - hanno ricordato gli amici delle Penne nere, presiedute da Paolo Grottoli - Hai lottato fino all'ultimo per tenere lo zaino in spalla e ieri, con immenso dispiacere abbiamo appreso la notizia del tuo ultimo viaggio, verso il Paradiso del Cantore.

Ronzoni era infatti una delle colonne portanti del gruppo lissonese, sempre presente con la sua innata simpatia e voglia di rendersi utile.

Una vita spesa per gli altri

Una vita spesa per gli altri e per le sue adorate montagne.

Era simpatico, un grande Alpino che non si è mai risparmiato - ha ricordato l’amico e consigliere comunale Ruggero Sala - Era una figura istituzionale, sempre presente e sempre pronto a dare una mano e un aiuto a chi aveva bisogno.

Ma la vita del lissonese era anche legata a doppio filo con quella di un altro sodalizio «montano»: il Cai, del quale è stato a più riprese consigliere del direttivo della città.

A nome del Cai mi stringo forte alla famiglia del nostro amico Tarcisio, un amante della montagna, un grande uomo e storico socio del Cai - ha ricordato il presidente Giuseppe Valtorta - E’ grazie a lui se esiste, sin dal 1972, il nostro rifugio sull’Adamello.

L’ultimo saluto con l’amata moglie Pinuccia, il figlio Andrea e gli adorati nipoti si terrà domani, mercoledì, alle 10.30 nella Prepositurale dei Santi Pietro e Paolo.

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