A rischio

Danneggiato lo stagno dei girini nel Parco

Qualcuno ieri ha cercato di eliminare la pozza, ma gli animalisti sono subito intervenuti

Danneggiato lo stagno dei girini nel Parco
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Nonostante la segnaletica, la recinzione e la sorveglianza, qualcuno è riuscito a a manomettere una delle due pozze d’acqua in cui sono custoditi i girini che presto potrebbero diventare rospi dentro al Parco di Monza.

Stagno coi girini

Un miracolo della vita e un’oasi di biodiversità che Enpa e Comitato per il Parco grazie all’attivissimo Matteo Barattieri si stanno impegnando a tutelare. Anche, come è accaduto martedì scorso, dai tentativi di sabotaggio di ignoti.
Due sono gli stagni in cui Barattieri ha trovato i segni del rospo, una vicino alla Fattoria Colosio (che può contare proprio sulla famiglia Colosio come ulteriori «guardiani») e l’altra dentro un recinto sotto Villa Mirabello che è un galoppatoio. Ed è stata proprio questa ad essere presa di mira martedì. «Si tratta solo di un po’ di tempo, poi finito lo sviluppo dei girini, i rospi non avranno più bisogno della pozza perché vive fuori dall’acqua - spiega Barattieri - Il rospo sceglie pozze temporanee per le uova ed è per questo che le stiamo tutelando fino a quando la rasformazione dei girini sarà completa».

La lettera al Consorzio

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Da qui una lettera che è stata inviata dagli animalisti al Consorzio del Parco e della Villa Reale per chiedere di supervisionare a tutela degli animali.

«Alcuni nostri volontari ieri hanno scoperto che le recinzioni provvisorie da noi collocate erano state rimosse e che qualcuno aveva scavato un piccolo canale per drenare l'acqua, svuotando in questo modo la pozza. Siamo riusciti a fermare quello che sarebbe stato uno piccolo disastro ecologico, grazie anche ad un intervento del Dirigente Fabio Berti, che ringraziamo. Vista però la situazione, chiediamo con la presente che il Consorzio provveda ad obbligare la direzione del maneggio a rispettare leggi e regolamenti sulla tutela della fauna, e a consentire alla popolazione di girini di arrivare a maturazione, rispettando la pozza d'acqua senza ulteriori interventi. Ricordiamo altresì che, da nostre indagini, nel Parco sono presenti attualmente solo due pozze utilizzate dal rospo smeraldino». «Oltretutto c’è una legge regionale che vieta la manomissione degli habitat quindi si rischia la sanzione», ha ribadito Barattieri.

Rospo smeraldino

Si tratta di una specie, quella del rospo smeraldino, che ha scelto il Parco di Monza per deporre le uova, confidando in un rapido sviluppo dei girini, che impiegano 15-20 giorni prima di diventare adulti. Ora un cartello ricorda ai visitatori del Parco la presenza dei girini, raccomandando di non toccare né catturare gli anfibi, a qualsiasi stadio si trovino, ricordando che la fauna selvatica, in quanto patrimonio dello Stato, è tutelata dalla legge. Il rospo smeraldino, in particolare, è protetto dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore.
Il rospo smeraldino (Bufo viridis), è più piccolo del rospo comune e raggiunge al massimo i 10 centimetri; la colorazione varia dal marrone al beige chiaro con chiazze verde smeraldo e, spesso, presenta puntini rossastri. I maschi in riproduzione tendono a «cantare» in gruppi numerosi. Si nutre di insetti e lombrichi e dopo il letargo invernale inizia la stagione degli accoppiamenti, scegliendo come luoghi di riproduzione posti vicino a pozze o stagni.
La femmina depone in acqua un cordone gelatinoso di circa 13.000 uova, dalle quali usciranno girini di colore grigio-marrone, lunghi anche 4,5cm. Più è calda l'acqua, più veloce sarà la metamorfosi: ai girini spuntano prima le zampe inferiori poi quelle anteriori, poi si riassorbe la coda che scompare nel giro di un paio di giorni. Un miracolo che presto potrebbe andare in scena nel Parco. Sempre che qualcuno non lo distrugga prima.

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