Lutto

Lesmo e Camparada piangono Mauro Terenghi, vittima di un malore a soli 38 anni

Vani i tentativi di rianimarlo: il giovane si è deceduto poco dopo l'arrivo in ospedale. Volontario alla Festa di Lesmo, era membro del direttivo degli "Amici del Masciocco"

Lesmo e Camparada piangono Mauro Terenghi, vittima di un malore a soli 38 anni
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Lesmo e Camparada piangono Mauro Terenghi, vittima di un malore a soli 38 anni. Il giovane, volto noto del paese per il proprio impegno nel mondo del volontariato, si è spento nella serata di mercoledì 19 maggio 2021.

Lesmo e Camparada piangono Mauro Terenghi, vittima di un malore a 38 anni

Una tragedia che lascia tante domande, ma nessuna risposta. E' scomparso a soli 38 anni Mauro Terenghi, residente a Lesmo, vittima di un tremendo malore che lo ha colpito nella serata di mercoledì mentre si trovava nella sua abitazione. Trasportato d'urgenza al San Gerardo, è deceduto poco dopo il suo arrivo, nonostante i disperati tentativi di rianimarlo da parte dei medici. Operaio alla "Amarc" di Montevecchia, nel tempo libero si è sempre dedicato alla famiglia, alla passione per la cucina e lo sport, ma soprattutto alla solidarietà. Pur essendo giovane, è infatti stato uno degli "storici" volontari della Festa di Lesmo e Camparada, oltre che degli "Amici del Masciocco", associazione della quale era membro del direttivo.

"Pietra d'angolo per tutti i volontari"

Proprio il sodalizio camparadese ha voluto dedicargli in queste ore un accorato messaggio di cordoglio:

"Purtroppo il nostro caro Mauro non c’è più. Una scomparsa ingiusta che ci lascia svuotati, naufraghi nel dolore. Un ragazzo speciale dotato di una sensibilità smisurata e di una tenacia fuori dal comune che tanto bene ha fatto e che si è sempre distinto silenziosamente in tutte le nostre attività. Armato del suo fedele cappellino Mauro incarnava a pieno quello stile di lavoro “brianzolo” di chi preferisce mettere in moto le mani, anziché perdersi in chiacchiere. A fine serata quando c’era tutto da pulire e da rimettere in ordine Mauro era il primo a mettersi all'opera e l’ultimo ad andare a casa. Una figura forse poco visibile ma che nell’economia della Sagra era pietra d’angolo per noi volontari: su di lui potevi fare affidamento, sempre! Quello di Mauro era un sorriso gentile dietro quale si celavano però una forza ed un carattere immensamente forti. La sua scomparsa lascia in tutti noi e nel mondo di chi l'ha amato e conosciuto, una ferita incurabile che crediamo nemmeno il tempo sarà in grado di lenire a pieno. La sua "forza gentile" rimarrà il ricordo più bello che ci porteremo dentro. Grazie Mauro, ora vegliaci da lassù e dacci la forza per rialzarci e "fa nà i man, minga la buca…"
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