Disabile umiliata al rinnovo della patente: lettera in Regione e petizione per il Ministro
Dopo la denuncia di Lisa Santonocito chiesta la revisione dei criteri con l’istituzione di un tavolo di confronto.
Quando è andata a fare la visita per il rinnovo della patente a Monza si è sentita umiliata. Ma la disavventura di una disabile monzese non è un caso isolato. Per questo il presidente di Aias Monza Gaetano Santonocito ha deciso di scrivere una lettera in Regione per segnalare l’accaduto e intende partire da quel caso per chiedere una revisione dei parametri del rinnovo della patente di guida.
Disabile umiliata al rinnovo della patente
Quello che è successo a Lisa Santonocito (sua figlia) vorrebbe non dovesse più accadere a nessuno. Lisa ha 38 anni, lavora all’ospedale San Gerardo e pratica sport a livello agonistico (in questo momento solo nuoto, ma in passato anche Golf).
"Io la macchina la uso tutti i giorni eppure quando sono andata al rinnovo della patente mi sono sentita dire: “Ma a lei l’auto cosa serve?”. Mi hanno trattata come una minorata mentale e la sensazione quando sono uscita è di essere stata profondamente umiliata. A me la macchina serve come a tutti gli altri per lavorare, fare sport e vedere gli amici".
Insomma, si lotta tanto per l’inclusione delle persone con un handicap, ma nell’immaginario collettivo ancora passa un messaggio sbagliato? "Avere la macchina è anche una questione di autonomia", ribadisce Lisa.
"Ho chiesto in Regione un incontro con l’assessore anche se si tratta di un programma statale e infatti problematiche come quella di Lisa accadono in tutta Italia - aggiunge papà Santonocito - Quando lei ha condiviso la sua esperienza in alcuni gruppi sulla disabilità oltre alla solidarietà, è stata inondata da messaggi di chi aveva subito qualcosa di simile".
La richiesta per la revisione del programma per il rinnovo patente
Da qui la richiesta che Santonocito intende presentare al Ministro della Disabilità a Roma per chiedere la revisione del programma per il rinnovo della patente, che ha alcuni meccanismi a dir poco arcaici.
"Si chiede ancora ai disabili di spingere sulle braccia e sulle gambe per valutarne la forza - spiega Santonocito - Un metodo del tutto arbitrario e soggettivo, che andava bene vent’anni fa, non certo ora che disponiamo di notevoli tecnologie e di simulatori".
Basta osservare l’automobile nuova di Lisa per rendersene conto: è dotata di dispositivi di ultima generazione, che automatizzano praticamente ogni processo.
"Da qui l’idea di istituire un tavolo anche con il Ministero alla Salute e ai Trasporti assieme alla Disabilità per rivedere linee guida ormai obsolete".
La questione tempi di validità
Quando il 27 aprile Lisa è stata al rinnovo per la patente, infatti, ha cercato anche di far valere il diritto ad avere la patente per cinque anni, come era all’inizio.
"Mi hanno risposto che per le patologie neurologiche come la mia il rinnovo avviene ogni due anni ora. Non solo. Mi hanno tolto anche la possibilità di andare in autostrada. Ma io non mi arrendo. Non ho una patologia degenerativa e mi sono rivolta a un avvocato per tutelare i miei diritti. Io i mezzi pubblici non posso prenderli e avere la macchina è importante. Questa battaglia voglio farla anche per tutti gli altri che sono stati umiliati come me".