Adac, petizione per salvare i posti di lavoro a Monza
I sindacati e i lavoratori non si arrendono e pressano la società tedesca
Una petizione in italiano e tedesco su Change.org per chiedere al Presidium di fermare la delocalizzazione e i licenziamenti in Italia e per mantenere l'assistenza di qualità ai soci Adac. E’ questa l’ennesima iniziativa per cercare di salvaguardare una ventina di posti di lavoro nell’azienda di via Borgazzi 25 (che ne impiega oltre 60) a Monza.
Appello alla società tedesca
Dopo l’iniziativa di sciopero del 7 giugno, è stata inviata una prima lettera al Präsidium, organismo di vertice dell’associazione tedesca Adac che è l’Automobile Club più importante d’Europa con oltre 20 milioni di iscritti in Germania, per richiedere un cambiamento del piano di riorganizzazione.
L’obiettivo e le richieste dei lavoratori sono «evitare la delocalizzazione, mantenere i livelli occupazionali in Italia e continuare a garantire un servizio efficiente e di qualità ai soci tedeschi che spostandosi in Italia per vacanze e lavoro si avvalgono delle competenze tecniche, culturali e della conoscenza delle infrastrutture italiane dei lavoratori di Monza», spiega Matteo Moretti, segretario generale della Filcams Cgil Monza e Brianza, insieme ai rappresentanti dei lavoratori Adac «Il livello qualitativo che garantiscono i lavoratori Italiani – aggiungono – non potrà essere raggiunto dalle nuove assunzioni di Grecia e Spagna».
La risposta negativa
Purtroppo pur dichiarando di prendere molto sul serio le preoccupazioni dei rappresentanti sindacali, la risposta è stata «derubricare le nostre richieste qualificandole come rappresentative di interessi isolati e nazionali», spiegano i lavoratori. Dal Consiglio, infatti, hanno affermato che la discussione dovrebbe tenersi all’interno delle procedure di consultazione previste dal comitato aziendale europeo.
Ma i sindacati non si arrendono e hanno inviato una nuova missiva per attivare la procedura di consultazione dove evidenziare la contrarietà al progetto.
La richiesta di essere ascoltati
Intanto sono state coinvolte anche le Amministrazioni locali e i lavoratori hanno chiesto di essere ascoltati dalla Presidenza della Provincia di Monza e Brianza, in Comune a Monza e dalla IV Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Lombardia che ha competenze in materia di delocalizzazione.
«Crediamo fortemente nella difesa del lavoro di qualità e soprattutto in una fase delicata come questa dove si inizia a intravedere uno spiraglio di luce a seguito della campagna di vaccinazione che sta portando a dati più confortanti su contagi Covid, ospedalizzazioni e decessi - ha chiosato Moretti - Non possiamo permetterci scelte che determinano ulteriori tagli occupazionali sul territorio oltre alle decine di migliaia di posti di lavoro già persi principalmente da donne e giovani con contratti precari».